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Baschi. Un passo avanti per riabbracciare la figlia

Appello alle autorità. La bimba - di quasi due anni, adesso - era partita l'estate scorsa con la madre bielorussa, con il pretesto di far visita ai parenti e non è più tornata dal padre

ORVIETO - Il padre di Baschi ha fatto il suo primo, decisivo, passo in avanti per riabbracciare la piccola Matilde, ma occorre fare presto. A lanciare l'appello a ministero degli Esteri, dipartimento di giustizia minorile e Interpol è Christian Sorrenti il legale che sta assistendo Stefano Caligiuri nella battaglia, partita ormai più di quattro mesi fa per riabbracciare sua figlia.

La bimba - di quasi due anni, adesso - era partita l'estate scorsa con la madre bielorussa, con il pretesto di far visita ai parenti e non è più tornata.

La scorsa settimana, Caligiuri ha ottenuto la separazione dalla moglie e, contestualmente, un provvedimento del presidente del tribunale di Orvieto Edoardo Cofano gli riconosce anche l'affidamento esclusivo della piccola Matilde, oltre a revocare il consenso che il trentatrenne aveva concesso alla moglie per portare la figlia con se in Bielorussia, permesso accordato in funzione di un rientro in Italia delle due, con tanto di biglietto aereo già fatto, che era previsto per il mese di ottobre.

Eppure per assurdo che possa sembrare il provvedimento del tribunale di Orvieto non è che una prima vittoria nel lungo cammino che il trentatrenne dovrà ancora affrontare per rivedere sua figlia.

La decisione del giudice, infatti, potrebbe servire anche a ben poco se non si muovono in fretta tutte le autorità preposte.

"È necessario che si attivino in stretto accordo ministero degli Esteri, dipartimento di giustizia minorile italiano e bielorusso e Interpol - dichiara il legale Christian Sorrenti -. Questo per notificare e soprattutto per rendere esecutivo il provvedimento in tempi celeri, in modo anche da scongiurare il pericolo di fuga della madre con la piccola".

 

Pubblicato il: 04/04/2009

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