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Il bando per la Piave e l'ex ospedale slitta all'8 maggio

Presente all'incontro anche il consulente Giovanni Stella. Nessun problema legale. Quattro gruppi "di livello nazionale e uno internazionale" stanno confezionando l'offerta

foto di copertina

 

ORVIETO - È l'8 maggio la nuova scadenza fissata per il bando della Piave. La nuova data è stata comunicata ieri mattina dal sindaco Stefano Mocio che, a margine della conferenza socioeconomica, ha voluto fare il punto sull'iter per la rifunzionalizzazione della ex caserma, anche alla luce del rifiorito dibattito tra concessione e vendita. Per questo, all'incontro, era presente, con il sindaco, anche il manager Gianni Stella, consulente del Comune nell'operazione, che per primo ha espresso dubbi sulla validità di alcune scelte, pur "coraggiose", intraprese dall'amministrazione. Per prima, proprio la scelta di concedere il bene per 90 anni, piuttosto che venderlo.

 

Ma andiamo per ordine. Il secondo rinvio della scadenza del bando, è stato dettato da richieste di una "breve dilazione" da parte di alcuni soggetti interessati. Ed ecco la nuova data: 8 maggio, a poco meno di un mese dalle elezioni. Perché non dopo? "È nell'interesse della città agevolare i tempi, l'aggiudicazione avverrà comunque dopo il 7 giugno, sarà il nuovo consiglio comunale a chiudere il bando", ha precisato il sindaco, in risposta alle polemiche suscitate dall'opposizione. Mocio è apparso fiducioso. Sono 4, al momento, i gruppi nazionali interessati. I rilievi mossi dal superconsulente non lo turbano. Sapeva di non avere a che fare con uno "yes man", ma soprattutto il sindaco dice di aver chiara una cosa. "È importante mantenere la proprietà sul bene - ha detto - perché esso possa rappresentare anche tra 90 anni un nuovo volano di sviluppo".

 

Gianni Stella, dal canto suo, dice di aver ben chiara la separazione dei ruoli e soprattutto l'approccio deontologico del consulente, sebbene svolga questo incarico a titolo gratuito. È per questo che porterà avanti l'operazione, nonostante sia in disaccordo sia sulla concessione con la quale "il progetto non è facilmente bancabile" - ha ribadito Stella - che sui nuovi tempi dettati dal Comune. "Personalmente, se fossi stato io il proprietario del bene, avrei dato più tempo - ha anche detto - ma il dominus in questo caso è il Comune e capisco le sue esigenze di trasparenza nei confronti della cittadinanza".  (s.t.)

Pubblicato il: 29/03/2009

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