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Seconda proroga per il bando della Piave

Dal 31 gennaio, al 31 marzo e adesso ai primi di maggio. Dura critica di Olimpieri

ORVIETO - Dal 31 gennaio, al 31 marzo e adesso ai primi di maggio: seconda proroga per il bando della Piave. La conferma, di una decisione che era nell'aria da giorni, è arrivata ieri pomeriggio dal palco della conferenza socio-economica in corso sulla Rupe, per bocca del vicesindaco, Marino Capoccia. Quaranta giorni ancora, prima di chiudere il bando. Motivo ufficiale: l'ulteriore tempo a disposizione richiesto dai soggetti interessati per la predisposizione della documentazione. Praticamente le stesse motivazioni addotte a gennaio.

Ulteriori ritardi, dunque. Anche se a voler dar credito alle motivazioni ufficiali, ci sarebbe un aspetto decisamente positivo in tutta la vicenda e per nulla scontato. Ovvero, il fatto che l'interesse da parte degli investitori c'è ed è confermato. Non più tardi dello scorso mese di febbraio, il manager Gianni Stella, consulente del Comune nell'operazione, confidava nella possibilità di avere, ad aprile, una o due offerte per la valorizzazione dell'area di Vigna Grande. Lo spettro della crisi, però, ha continuato ad agitare gli animi, diffondendo la preoccupazione che il bando finisse per andare deserto. Se ne saprà di più stamani per le 11, orario per il quale il sindaco Stefano Mocio ha convocato una conferenza stampa, presso il palazzo del Popolo, a margine proprio della conferenza socio-economica "Orvieto. Gli scenari del domani".

Mocio, annuncia, affronterà i temi della ex caserma Piave e del programma amministrativo. Sull'argomento caserma, il sindaco non ha mai nascosto il suo ottimismo, al punto da dichiarare soddisfazione per la formula con la quale la Piave è stata offerta al mercato. Non la pensa esattamente cosi il superconsulente del Comune che, pur riconoscendo a Mocio di aver avuto il "coraggio di seguire l'idea giusta", ha voluto spendere più di una parola perché il Comune faccia un passo indietro rispetto all'ipotesi di concessione.

Intanto, chi non rinuncia a fare polemica sull'ulteriore slittamento del bando, è il capogruppo del Pdl in Comune, Stefano Olimpieri. "Questa amministrazione non ha concluso nulla sulla Piave in cinque anni e ora ha anche la pretesa di condizionarne in via definitiva il futuro ad un mese dalle elezioni - tuona Olimpieri - credo che sia più giusto che se ne occupi con mano libera la futura amministrazione. Altrimenti si rischia la Caporetto, esattamente come è stato nel 2004 con la creazione di Rpo a due mesi dal voto". Nel mirino di Olimpieri anche Marino Capoccia e la candidata del Pd alle primarie Loriana Stella, che è stata accusata dal vicesindaco di giocare allo sfascio sulla Piave per aver fatto delle proposte mentre è in pubblicazione il bando. "Continua all'interno del Pd una lotta fratricida che si consuma sulle spalle della Piave - dice Olimpieri -. Sorprendono le dichiarazioni della Stella proprio in questo momento, quando in passato non si è mai occupata della vicenda". Per Olimpieri, infine, "è assurdo aver già deciso tra vendita e concessione, senza avere in mano le offerte".  

 

 

 

Pubblicato il: 28/03/2009

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