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Orvieto reagisce alla crisi meglio di tanti territori italiani d'eccellenza

Risulta dall'indagine del Censis presentata ieri in occasione del convegno  "Orvieto. Gli scenari del domani", organizzato dal Comune. Stamattina la conclusione

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ORVIETO - Orvieto reagisce alla crisi meglio di tanti territori italiani d'eccellenza. Secondo l'indagine realizzata dal Censis, il 28,6% dei soggetti locali interpellati (istituzioni e soggetti di rappresentanza dell'economia e del lavoro) ritiene che il proprio territorio sia stato colpito dalla crisi in modo pesante (il dato riferito all'insieme dei territori d'eccellenza del Paese sale a oltre il 40%).

Per il 68,6% c'è invece un impatto parziale della crisi, soprattutto sui consumi, mentre il 3% lo giudica marginale, perché a Orvieto sono colpite solo poche realtà. Rispetto al dato medio nazionale dei territori d'eccellenza, a Orvieto è minore la quota di soggetti socioeconomici che prevedono un peggioramento della situazione (il 54% contro il 63%), mentre sono tre volte di più gli ottimisti. Per oltre il 17% la situazione migliorerà (negli altri territori la percentuale non arriva al 4%).

Sono questi alcuni dei principali risultati di una ricerca del Censis presentata ieri sulla Rupe, al palazzo dei Congressi, nell'ambito della conferenza socioeconomica "Orvieto. Gli scenari del domani", organizzata dal Comune.

L'indagine affronta anche le tematiche riguardanti il rilancio della città, indicando i punti di forza ma anche gli ostacoli da superare. Per la maggior parte degli intervistati Orvieto, per il futuro, deve puntare sul patrimonio storico-artistico (47%), il brand di territorio (38%), le produzioni locali tipiche, dall'olio al vino (35%), la collocazione geografica strategica (35%). Gli ostacoli più grandi da abbattere sono un certo conservatorismo locale (67%), l'inconcludente micro-conflittualità locale (54,5%), la scarsa abitudine a mettersi in gioco in prima persona.

Occorrerebbe più impresa e più banca (il credito erogato può aumentare, secondo il Censis, da 50 ad almeno 70 milioni di euro annui). Infine, più dell'82% degli intervistati individua il principale problema del futuro nella tendenza dei giovani più qualificati ad andare via dalla città per stabilirsi altrove.

Di tutto questo e di molto altro si continuerà a parlare oggi con Giuseppe De Rita, presidente del Censis, intervistato da Alain Elkann, il sindaco Stefano Mocio e l'assessore regionale alle Risorse umane, finanziarie e strumentali Vincenzo Riommi.

Pubblicato il: 28/03/2009

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