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Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto, si dimette l'architetto Torquato Terracina

Ne dà comunicazione la stessa Fondazione Cro, tramite il vicepresidente Vincenzo Fumi. Snticipata di qualche giorno la scadenza naturale del suo mandato

foto di copertina

ORVIETO - Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto, si dimette l'architetto Torquato Terracina. Guidava l'ente dal maggio del 1997, dopo aver ricoperto l'incarico di consigliere dal 1994 e di vice presidente dal 1995. L'architetto - 87 primavere - ha formalizzato in questi giorni le dimissioni. Ne dà comunicazione la stessa Fondazione Cro, tramite il vicepresidente Vincenzo Fumi.

La notizia era nell'aria da alcuni giorni e agli osservatori più attenti non era sfuggito il fatto che a firmare la nota con cui la Fondazione, lunedì sera, ufficializzava i nuovi nomi nel cda della Cassa si rendeva disponibile ad aumenti di capitale per sostenere lo sviluppo della banca, era insolitamente stato il vicepresidente. "L'architetto Terracina ha ritenuto opportuno anticipare di qualche giorno la scadenza naturale del suo mandato - fissata per la data di approvazione del bilancio dell'esercizio 2008 prevista il giorno 24 aprile - precisando, secondo quanto da lui comunicato "di avere ormai adempiuto l'impegno che si era dato, di valorizzare la Fondazione, attivandosi perché assumesse il ruolo che ha acquisito in questi anni, e la banca, che ne costituisce la componente patrimoniale di maggiore rilievo'". Tanto è specificato dal vicepresidente Fumi.

"La Fondazione - prosegue la nota - nel prendere atto della decisione dell'architetto Torquato Terracina, esprime la massima gratitudine per il fondamentale apporto che ha fornito, con la sua intelligente, instancabile, lungimirante e disinteressata opera, permettendo alla Fondazione di svolgere un ruolo determinante nella difesa e nello sviluppo economico e sociale del territorio orvietano". "La Fondazione - è detto ancora - grazie al presidente Terracina, ha potuto raggiungere livelli di eccellenza sia in campo regionale, che nazionale, mediante una oculata gestione che ha consentito una ampia operatività e un forte rafforzamento del patrimonio nell'ambito del quale palazzo Coelli - recentemente ampliato con i nuovi spazi espositivi e congressuali - costituisce una importante testimonianza".

Adesso per la successione si aprono scenari non del tutto definiti. Se da un lato pare tramontata l'ipotesi della presidenza affidata all'avvocato Giovanni Guariglia, ex presidente della Cassa, che pare destinato a restare alla Spa con l'incarico di vicepresidente, si fanno largo un paio di nomi tra i papabili. Uno sarebbe proprio quello dell'attuale vicepresidente, Vincenzo Fumi, l'altro sarebbe quello del manager Q8, Alessandro Gilotti, in Fondazione dal 2007 come socio e dal 2008 come consigliere.  Intanto, oggi si riunisce il primo cda della Cassa dell'era Popolare di Bari. Dal consiglio di amministrazione dovrebbe uscire il nome del nuovo direttore generale, dopo le dimissioni rassegnate dal fiorentino Bruno Pecchi la scorsa settimana, in concomitanza con il passaggio delle quote di maggioranza della banca. 

Pubblicato il: 26/03/2009

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