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Passavano da Orvieto i soldi di una vasta frode telematica

Un ucraino di 30 anni - operaio sulla Rupe - avrebbe prestato il suo conto per far transitare i proventi di una vasta frode messa in atto da cybercriminali

ORVIETO - Non doveva far altro che aspettare che i soldi arrivassero sul suo conto, prelevarli e poi effettuare un semplice bonifico ad uno sportello bancario, trattenendo per se il 7% della somma. Un lavoretto poco impegnativo, fruttuoso e facile facile. Fin troppo, per non esserci dietro qualche cosa di poco chiaro. E così è stato, infatti, perché l'uomo, un operaio ucraino di 30 anni, residente sulla Rupe - H.Y. le iniziali - ha finito per essere denunciato per frode informatica in concorso e associazione a delinquere.

 

La polizia ha scoperto che dietro di lui agiva una società ucraina attiva nella compravendita di titoli bancari e specializzata in questo genere di reati. Sul caso indaga l'interpol che sta cercando di venire a capo del modus operandi della società che si sarebbe arricchita prelevando soldi dai conti di ignari titolari a cui sottraeva i dati personali nel momento in cui le persone in questione effettuavano operazioni di home banking. Cosi, almeno, sarebbe venuta a galla la frode che ha incastrato l'operaio di Orvieto e che ha avuto come vittima un imprenditore napoletano. L'uomo si è accorto di essere caduto nella rete di qualche potente cyber criminale mentre stava usando il conto telematico della propria banca e all'improvviso si sarebbe disattivato il servizio.

 

Una cosa anomala che ha voluto verificare nei giorni successivi, scoprendo poi che, in quel preciso istante, gli erano state sottratte password ed identità e soprattutto che queste erano state utilizzate per effettuare un bonifico di 5mila euro dal suo conto al conto dell'ucraino di Orvieto. Per lui, un benemerito sconosciuto, ovviamente. Il sistema, guarda caso, entrava in azione nel fine settimana, impedendo così alle vittime di controllare il conto corrente in banca fino al lunedì successivo.

 

Le indagini napoletane sono presto approdate sulla Rupe, dove la polizia ha denunciato l'operaio che, in pratica, avrebbe prestato il suo conto per l'operazione illecita.  In sostanza, una volta accreditato il bonifico, all'ucraino non restava che prelevare i soldi in banca e fare il bonifico a favore della società straniera, non on line stavolta, ma tramite una semplice operazione di sportello. In tutto il passaggio, lui ci guadagnava il 7% della transazione che tratteneva per se.

 

L'imprenditore napoletano ha denunciato soltanto questo ammanco, ma la società ucraina è sospettata di aver usato tanti altri intermediari come quello di Orvieto per rubare soldi ad altri sfortunati correntisti in giro per l'Italia. Insomma, c'è il sospetto che il giro di denaro sia vastissimo. L'ucraino, dal canto suo, nega ogni addebito e si sarebbe giustificato di fronte agli agenti dicendo di non sapere nulla sulla provenienza del denaro. A lui avrebbero semplicemente chiesto di prestare i suoi conti per normali transazioni. Sempre secondo l'ucraino, a proporgli l'"affare" sarebbe stata una terza persona di nazionalità italiana, tuttora ricercata dalla polizia.

Pubblicato il: 14/03/2009

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