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Trenitalia.'I pendolari la smettano con le falsità'

È il responsabile delle relazioni esterne di Trenitalia, Giuseppe Angelini a rispondere agli ultimi due disservizi segnalati dai pendolari orvietani

ORVIETO - "La sicurezza è un elemento distintivo di Trenitalia, nel Paese e in Umbria. I pendolari la smettano con le falsità". È il responsabile delle relazioni esterne di Trenitalia, Giuseppe Angelini a rispondere agli ultimi due disservizi segnalati dai pendolari orvietani. Primo: il Regionale che, per un presunto errore agli scambi, venerdì scorso, sarebbe stato instradato verso Napoli invece che verso Orte. "Non diciamo eresie - repplica Angelini -. Il treno aveva un guasto al semipilota che era in testa ed allora, per evitare la soppressione del treno o ulteriori ritardi, è stato instradato sulla Casilina e da qui è tornato a Tiburtina per consentire la cosiddetta "triangolazione", ovvero lo scambio di semipilota e locomotore che è stato portato in testa. Cosi il treno ha proseguito il viaggio. Nessun disastro sfiorato".

 

"Niente di quello che accade in Trenitalia avviene a caso - puntualizza Angelini - Ci sono procedure codificate per tutto".  "Negli ultimi tre anni, Trenitalia ha speso 4,5 miliardi per dotare i binari di sofisticati sistemi di controllo, grazie ai quali un treno viene fermato da remoto se nella sua marcia viene registra una qualsiasi anomalia".

 

E veniamo all'ultimo episodio, quello che, martedì sera, ha visto tanti pendolari scendere dall'Ic 594, guasto e fermo in linea, per non perdere il Regionale successivo. "Queste sono cose da pazzi. I pendolari hanno commesso un atto assurdo e pericolosissimo. Se identificati sarebbero anche stati passibili di denuncia". Per Angelini, infine, sono "discussioni futuribili" le richieste avanzate dai pendolari di stazioni in linea: "avrebbero dei costi enormi".

 

Pubblicato il: 13/03/2009

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