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La crisi c'è. E il governo? Piero Fassino a Orvieto

Sabato 14 marzo, alle ore 15.30, presso il piazzale del Centro sportivo di Sferracavallo

foto di copertina

di PD Orvieto

Piero Fassino, uno dei padri del Partito Democratico e ultimo segretario dei DS, sarà a Orvieto sabato 14 marzo, alle ore 15.30, presso il Piazzale del Centro Sportivo di Sferracavallo. Fassino torna a Orvieto per riflettere pubblicamente su una crisi economica che si annuncia drammatica. I dati sono serissimi: nel mese di gennaio e febbraio hanno perso il lavoro 370.561 persone (il 46,13% in più rispetto il medesimo periodo dell'anno precedente), mentre a gennaio 2009 la cassa integrazione nell'industria è cresciuta del 553,17% rispetto al dato 2008. Si tratta di segnali non equivoci che, se messi assieme alle previsioni sul PIL del 2009 e 2010 e alla difficoltà di interi comparti produttivi, profilano uno scenario a tinte fosche. Dinanzi ad una situazione di gravissima difficoltà, c'è l'urgenza di agire e in fretta. Ecco la ragione delle due proposte del Partito Democratico finalizzate a dare risposte veloci al rischio di nuove e preoccupanti povertà: l'assegno di disoccupazione e il contributo "una tantum" da chi guadagna di più, dai 120mila euro in su, per finanziare il Fondo sociale per la povertà estrema.

Il Governo fa tuttavia orecchie da mercante mentre Berlusconi invita all'ottimismo, quasi bastasse il suo sardonico sorriso ad arrivare sereni a fine mese. La colpevole inettitudine sembra ormai il marchio di fabbrica dell'Esecutivo: si rinviano gli interventi atti a fronteggiare la crisi e, parimenti, si procrastinano le misure in grado di fronteggiare la crescita dell'evasione e dell'elusione fiscale (8 miliardi di euro in più registrati in pochi mesi dall'arrivo di Berlusconi a Palazzo Chigi).  E se da una parte le volanti della Polizia sono ferme o in manutenzione o perché a corto di benzina, dall'altra si bruciano 460 milioni di euro per far svolgere il referendum sgradito alla Lega lontano dalla tornata elettorale di giugno.

Anche le proposte in materia di edilizia, così come sono state presentate dal premier, non sono condivisibili perché aggrediscono due straordinarie  risorse non rinnovabili: territorio e paesaggio. Le PMI del comparto edile possono essere sostenute, anche con maggiore efficacia,  incentivando il recupero e la manutenzione dell'esistente (e la nuova legge sui Centri Storici della Regione Umbria va in questa direzione), le nuove tecniche di costruzione finalizzate al risparmio energetico, aprendo i cantieri locali delle opere pubbliche e potenziando le detrazioni fiscali per le ristrutturazioni.

Pubblicato il: 13/03/2009

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