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Una siringa di eroina in due in un vicolo del centro storico

Finito in overdose uno spagnolo di trentacinque anni. Con lui un ventiseienne di Castel Viscardo. Obiettivo della polizia, addesso, è stabilire la provenienza della sostanza stupefacente

ORVIETO - Una siringa di eroina in due in un vicolo del centro storico. È così che lunedì sera intorno alle 22, in vicolo del Popolo, di fronte agli ex uffici del centro per l'impiego, è finito in overdose uno spagnolo di trentacinque anni - D.C.O. le iniziali -, senza fissa dimora. Con lui un ventiseienne di Castel Viscardo - B.B. le iniziali - conosciuto alle forze dell'ordine per reati contro il patrimonio.

 I due avrebbero diviso il buco. Poi lo spagnolo si sarebbe accasciato, in preda ad un overdose. A notare i due nel vicolo appartato sono stati alcuni passanti che, nel vedere la scena e intuendo che qualcosa che non andava, hanno chiamato aiuto. Con il 118, sul posto è giunta anche la polizia del commissariato che ha fatto due più due. Per terra c'era ancora la siringa e il ventiseienne di Castel Viscardo, anche lui sotto effetto dell'eroina (sebbene non in overdose). Il ragazzo è stato denunciato per lesioni come conseguenza di altro reato, in quanto è ritenuto responsabile di aver ceduto la sostanza stupefacente che ha mandato in overdose lo spagnolo. Il trentacinquenne è vivo per miracolo. Quando è giunto in ospedale, con l'ambulanza del 118, praticamente non respirava più. Sottoposto al narcan e tenuto sotto osservazione per tutta la notte, è stato ascoltato dalla polizia soltanto ieri mattina. Nella nottata, invece, era già stato sentito il ventiseienne. Dagli interrogatori sembra siano emersi alcuni elementi importanti per le indagini.

Obiettivo della polizia, addesso, è stabilire la provenienza della sostanza stupefacente e capire se ci siano in giro altri quantitativi della stessa partita di droga, potenzialmente letale. Sono in corso comunque esami tossicologici sui residui di eroina contenuti nella siringa sequestrata.  Si tratta del primo caso grave di overdose dall'inizio dell'anno sulla Rupe, dopo un anno, il 2008, in cui non ci sono state morti per droga. Ben più tragico il bilancio del 2007 quando, in chiusura dell'anno, si registrarono addirittura quattro decessi per overdose nel giro di appena un mese. Gli episodi stimolarono l'intensificarsi dei controlli e, soprattutto, delle indagini. Al punto che, nel 2008, un rinnovato interesse nei confronti del mondo orvietano che ruota attorno al traffico e al consumo di sostanze stupefacenti ha portato ad un totale di tredici arresti. Tra questi anche un paio di minorenni.

Dalle indagini emerge con chiarezza che il canale preferenziale dal quale continua ad arrivare droga sulla Rupe è il capoluogo di regione: Perugia, centrale dello spaccio. Intanto, mentre i segnali d'allarme si fanno sentire a vari livelli, il Sert cittadino continua a seguire circa centocinquanta pazienti all'anno.

Mentre dal 2006, si sono perse le tracce dell'osservatorio permanente sulle tossicodipendenze istituito nel 1997, con le finalità di approfondire la conoscenza del fenomeno droga, effettuare campagne informative e preventive, raccordare le esperienze dei vari soggetti interessati. Dell'organismo fanno parte Comuni, Asl, procura della Repubblica, forze dell'ordine, carcere, scuole, associazioni di volontariato e comunità terapeutiche.



Pubblicato il: 11/03/2009

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