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Welfare in Umbria. Le cooperative sociali sono in difficoltà per la crisi

In Umbria è a forte rischio il posto di lavoro di oltre un quarto dei 5 mila soci lavoratori. "Occorre un'indagine per sostenere quelle che operano bene". Sebastiani (Fi-Pdl) chiede di azzerare l'aliquota Irap

In Umbria è a forte rischio il posto di lavoro di oltre un quarto dei 5 mila soci lavoratori che operano nella
cooperazione sociale, perché il costo del lavoro è aumentato del 13 per cento; sono  cresciute le spese di gestione, i materiali, vitto, energia, carburanti, sicurezza e tutto ciò che consente di mantenere una elevata
qualità nei servizi offerti.
Lo afferma Enrico Sebastiani consigliere regionale di Fi-Pdl, che dopo aver evidenziato come l'attuale  momento di grave crisi economica si ripercuota anche sul settore della cooperazione sociale, propone alla
Regione una urgente ed approfondita analisi della situazione, in particolare "una indagine conoscitiva per comprendere i punti critici reali che impediscono un welfare adeguato alle esigenze, ma anche per far
emergere tutte le situazioni in cui non rispettano le regole".
Per Sebastiani "alcune cooperative del sociale non trattano con la dovuta dignità i soci lavoratori ed a volte si assiste a speculazioni e discriminazioni che non fanno onore al comparto; ma fortunatamente - osserva il consigliere - la maggioranza delle cooperative sociali rispetta gli accordi  ed i contratti di categoria ed anche per questo è indispensabile sostenere il loro operato".
In questa logica il consigliere annuncia: "La prossima settimana, d'intesa con i colleghi del Pdl, presenteremo una proposta di modifica della legge regionale n. 36 del2007, che ha limitato l'esenzione Irap per le cooperative sociali, limitatamente al 2008".
Così facendo, spiega Sebastiani, la Giunta regionale "con il bilancio di previsione per l'esercizio finanziario 2009 ha eliminato l'esenzione Irap aggravando ulteriormente i costi del settore, per effetto dell'obbligo di
pagamento dell'aliquota pari al 2,9 per cento. Non si tratta di prevedere un privilegio, ma semplicemente far sì che le cooperative sociali possano continuare a ricevere il trattamento fiscale che hanno avuto sino ad oggi, per contribuire a risollevare un settore che da sempre si occupa delle persone in difficoltà".
Dopo aver ribadito che quello delle cooperative sociali è "uno degli anelli più deboli che opera a tutto vantaggio del sistema del welfare regionale", Sebastiani conclude: "Non  ci si può lamentare delle politiche
del Governo chiedendo sempre più soldi, senza prima aver fatto ciascuno la propria parte: occorre una nuova cultura del dare-conto ai cittadini di come vengono utilizzati i soldi pubblici ed è in questo contesto che è giusto intervenire a favore della cooperazione sociale in Umbria".

Pubblicato il: 05/03/2009

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