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La presidente Lorenzetti getta una mina in casa PD

Si dichiara ufficialmente per la prosecuzione di Mocio e gela gli ospiti della casa del popolo  che avevano partecipato al pranzo comune. Reazioni stizzite della parte del partito che sostiene Loriana Stella

foto di copertina

di Stefania Tomba

 

ORVIETO - Quando la presidente Lorenzetti scende sulla Rupe (di media una volta ogni due anni) lascia sempre il segno. Lo ha fatto anche stavolta. Se nell'estate 2007, infatti, la sua visita era stata l'occasione per far sapere agli orvietani che dovevano scordarsi il secondo stralcio della complanare, stavolta la sua missione, dalla tribuna della casa del Popolo alla presenza di tutto il partito, è stata la benedizione ufficiale della candidatura del sindaco uscente, Stefano Mocio.

 

"Mi auguro che ci sia l'impegno di tutti perché prosegua anche nei prossimi cinque anni l'esperienza amministrativa di Stefano Mocio". Lo ha detto la governatrice dell'Umbria al termine della conviviale (prezzo 10 euro) scelta dal partito per far incontrare la Lorenzetti e i cittadini. Le parole della presidente hanno avuto più o meno l'effetto di una molotov in una platea rassicurata dagli interventi di grande equilibrio del neo segretario provinciale, Roberto Montagnoli e dell'onorevole, Carlo Emanuele Trappolino.

 

Un sussulto nella platea c'era già stato con le parole di Mocio, quando un passaggio del suo intervento aveva recitato più o meno così: "evitiamo di farci del male del soli", evidentemente riferendosi alle controverse primarie. Ma quello che è accaduto dopo, con la Lorenzetti che, di fronte a tutto il partito, ha sostanzialmente delegittimato la candidatura alle primarie della Stella, è stata tutta un'altra cosa. Il gelo calato sulla componente vicina alla Stella, con la diretta interessata visibilmente imbarazzata, è durato solo un attimo. Il tempo che ci è voluto per scatenare la bagarre.

 

Indignazione, irritazione. E sono volate anche parole pesanti. Qualcuna fin troppo colorita. La mossa della Lorenzetti è stata interpretata come "del tutto gratuita e fuori luogo", dicono i sostenitori della Stella, in un momento delicato in cui ormai tutto il partito sembra si sia "arreso" alle primarie. Primarie, per altro, evocate pochi minuti prima con grande equilibrio da Montagnoli e Trappolino.

 

"Si tratta in realtà di un tentativo disperato messo in campo dal partito per salvare un sindaco indifendibile sul piano amministrativo, ma necessario a garantire gli equilibri tra ex Margherita ed ex Ds sul territorio provinciale - tuona il consigliere di Altra Città, Maurizio Conticelli, vicino alla Stella - . L'alto ruolo istituzionale avrebbe dovuto invitare a maggior prudenza la Lorenzetti, che contribuirà così a lacerare ulteriormente i rapporti all'interno del Pd".

 

L'occasione della venuta della Lorenzetti era stata offerta in realtà dall'inaugurazione svoltasi in mattinata della nuova biblioteca comunale, sospirata da oltre un decennio. E che l'apertura al pubblico del restaurato complesso del San Francesco (otto anni di lavori, per circa 7 milioni di euro) fosse un evento atteso dalla città lo ha dimostrato il pubblico numeroso, oltre ogni aspettativa, che ieri mattina ha assistito al taglio del nastro.

 

Presenti tra le autorità: il sindaco, Stefano Mocio, la governatrice umbra, Maria Rita Lorenzetti, l'assessore alla Cultura, Giuseppe Maria Della Fina, il vescovo monsignor Giovanni Scanavino.

 

Segue il caloroso intervento di Maurizio Conticelli, vicino a Loriana Stella.

 

Lorenzetti? No grazie!

 

"Ti rappresento la mia piena disistima per la grande stronzata che hai fatto oggi ad Orvieto", così mi sono rivolto alla Presidente della Giunta Regionale Lorenzetti alla fine del pranzo organizzato dal PD a Ciconia, dopo che aveva "benedetto" la ricandidatura di Mocio al II mandato, di fatto bruciando quella di Loriana Stella.

Mentre Trappolino, segretario locale del PD e Montagnoli, fresco di nomina provinciale, tenevano un atteggiamento equidistante nei confronti dei due possibili candidati alle primarie del PD, la presidente Lorenzetti si gettava nella mischia e, evidentemente ubbidendo ad ordini superiori, ha parteggiato sfacciatamente per il candidato scelto dagli apparati perugino-romani, così come era accaduto in occasione delle amministrative del 2004.

Si tratta in realtà di un tentativo disperato messo in campo dal partito per salvare un sindaco indifendibile sul piano amministrativo, ma necessario a garantire gli equilibri tra ex Margherita ed ex DS sul territorio provinciale.

L'alto ruolo istituzionale avrebbe dovuto invitare a maggior prudenza la Lorenzetti, che contribuirà così a lacerare ulteriormente i rapporti all'interno del PD.

L'importante è evidentemente giungere all'appuntamento delle Europee senza ulteriori "casini" sui territori, ma così facendo rimarrà un partitino di soli apparati e faccendieri.

La Presidente è stimata per la sua grinta ed i suoi attributi, ma questa volta passerà alla storia per il sadico cinismo delle sue scelte e, ce lo auguriamo, per venirne clamorosamente smentita!

a cura di Maurizio Conticelli (Altra Città)

Orvieto 28 febbraio 2009

 

 

 

Pubblicato il: 01/03/2009

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