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Orvieto. Tornano le proteste per il chiasso nei bar

Un'emergenza che dall'estate, a sentire le forze dell'ordine, complice anche il recente fiorire di nuove e giovani gestioni nel centro storico, non è praticamente mai passata

ORVIETO - Tornano, in un inusuale fuori stagione, le proteste per il chiasso nei bar e nei locali notturni della Rupe. Un'emergenza che dall'estate, a sentire le forze dell'ordine, complice anche il recente fiorire di nuove e giovani gestioni nel centro storico, non è praticamente mai passata. Stavolta a disturbare il sonno degli orvietani sarebbero almeno un paio di locali, distribuiti nell'area centralissima tra corso Cavour e piazza del Popolo. In particolare, in un caso, causa karaoke fino a notte fonda, i residenti starebbero addirittura minacciando una raccolta di firme. Le segnalazioni da carabinieri, polizia e municipale, durante il fine settimana, fioccano. Ma, in assenza di un regolamento chiaro in materia, oltre a pretendere il sacro santo rispetto degli orari di legge per la chiusura e per la vendita degli alcolici e ad applicare un pò di buon senso, poco si può fare.

Dell'argomento si era cominciato a parlare nel pieno dell'estate 2008, sull'onda degli infuocati scontri tra gestori di locali e street bar e i residenti della Rupe. Gli uni intenzionati a lavorare, gli altri fermi nella rivendicazione di tranquillità e riposo. In mezzo ci si era messo il sindaco, Stefano Mocio, annunciando un nuovo regolamento comunale sulle emissioni sonore, nel quale dovevano rientrare anche precise norme per locali notturni e street bar. Peccato che il dialogo avviato dopo Ferragosto con i gestori, si sia infranto presto, ancora prima dei rigori dell'inverno. Prima di ritirare sedie e ombrelloni, prima di rinchiudersi dentro i locali (cosa che, peraltro, come è evidente non ha risolto il problema). Il tutto senza arrivare a regolamentare la materia.

Le linee guida annunciate, a suo tempo, avevano solo prodotto l'effetto di soffiare sul fuoco: niente musica dal vivo, via tavoli e sedie all'aperto dopo la chiusura e stop, alla vendita di bevande in vetro e lattine, da un'ora prima della chiusura e, alla somministrazione di bevande all'esterno, nell'ultima mezz'ora. In particolare il divieto della musica live aveva prodotto una vera e propria alzata di scudi tra i giovani. Passata l'estate, poi, però, tutto è tornato come prima e il regolamento è finito presto nel dimenticatoio.

Col risultato che ancora oggi se ne parla come una cosa in via di definizione. Dal Comune assicurano, adesso, che sarà pronto entro la primavera. La questione è destinata ad essere affrontata anche in un prossimo incontro con il Consiglio di zona di Orvieto centro. Ma una domanda sono in molti a farsela: con le elezioni alle porte, chi se la sentirà di mettere becco in un settore in cui è così facile urtare tante e diverse sensibilità?

Pubblicato il: 27/02/2009

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