Progetto 'PASSI d'argento': al Centro Studi 'Città di Orvieto'

Prosegue presso la sede del Centro Studi "Città di Orvieto" in Piazza del Duomo l'attività di formazione "a cascata" del personale socio-sanitario coinvolto nelle varie fasi di progressiva attuazione del progetto nazionale di ricerca "PASSI d'Argento".

"PASSI" è l'acronimo di "Progressi delle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia", ovvero l'indagine sistematica e periodica sugli stili di vita ed i fattori di rischio per la salute, promossa dal Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali con la cooperazione di tutte le Regioni. Il Progetto "PASSI d'argento" evoca già nel titolo i destinatari della ricerca. Nel 2007, infatti,il Ministero della Salute ha incaricato la Regione Umbria di sperimentare una raccolta dati periodica sulla qualità della vita nelle persone di età superiore ai 64 anni. Il progetto, di durata biennale, dedicato alla "Salute e qualità della vita in Italia nella terza età" prevede numerosi momenti di formazione residenziale del personale delle AUSL coinvolto nella sperimentazione, la cui organizzazione e realizzazione "in loco" sono state affidate dalla Regione dell'Umbria alla Fondazione per il Centro Studi "Città di Orvieto" all'interno della quale opera dal 2005 il Ce.R.S.Al. - Centro studi per la Ricerca biostatistica ed epidemiologica in Sicurezza Alimentare, riconosciuto come centro di collaborazione dell'Organizzazione Mondiale della Sanità.

Giovedì 26 febbraio hanno preso avvio le attività di formazione destinate a sessanta operatori dei servizi sociali e sanitari delle quattro ASL dell'Umbria. Il corso è organizzato dalla Regione dell'Umbria in collaborazione con il Centro Nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza e Promozione della Salute dell'Istituto Superiore di Sanità (ISS - CNESPS) e la Fondazione per il Centro Studi "Città di Orvieto".

Con il progetto di ricerca "PASSI d'Argento" si intende elaborare e sperimentare un modello d'indagine sulla qualità della vita, sulla salute e sulla percezione dei servizi nella terza età, che sia ripetibile nel tempo e sostenibile con le risorse dei servizi socio-sanitari, ad uso delle aziende sanitarie, dei servizi sociali e delle Regioni, anche alla luce delle recenti politiche internazionali (Unione Europea, OMS, ecc.) che identificano nella partecipazione, nella salute e nella sicurezza i pilastri per la valorizzazione del potenziale presente nell'anziano.