Archivio Orvietosi Archivio anni 2002-2012: NOTIZIE
NOTIZIE CORSIVI

Katia Bellillo: 'Dico quel che penso e faccio quello che dico' e per questo non c'era alla festa dell'Unità

C'è chi la considera una scheggia impazzita, chi la strumentalizza perchè parla male di parte della coalizione. Noi abbiamo chiesto a lei che ne pensa. E le risposte sono esaustive.

Politica

di Giorgio Santelli

Incontriamo l'On. Katia Bellillo alla festa di Liberazione a Bagni. Non è semplice riuscire a trovarla nel corso delle feste del centro-sinistra nel territorio orvietano. E' lei la "pietra dello scandalo" del centro sinistra. E' lei che ha "osato" dire la sua sulla vicenda centro commerciale attaccando pesantemente il governo della città di Orvieto e la guida dei Ds Orvietani. Poi, per quel che succede di solito in città, i suoi appunti sono stati raccolti e amplificati da chi, nei Ds, contestava l'attuale gruppo dirigente e dalle opposizioni.

Non è semplice, On. Bellillo, vederla a qualche festa del centro sinistra. Qualcuno afferma che non è ospite gradita e la sua assenza alla festa regionale dell'Unità che si è svolta ad Orvieto si è molto notata. Come mai non è venuta?
Hanno chiesto la presenza del compagno Diliberto per il 2 di agosto. La cosa ci sembrava importante. Sarebbe stata la prima occasione per venire tutti insieme ad Orvieto e chiarire quanto accaduto. Ma qualcosa non è andata bene.

Ovvero?
Abbiamo dato la disponibilità, io ho spiegato ad Oliviero come stavano le cose ad Orvieto. Poi è arrivato il programma dell'iniziativa che prevedeva la sua presenza per il 30 di luglio. Purtroppo Diliberto aveva altri impegni e la direzione del partito ha fatto il mio nome.

Ed allora perché lei il 30 luglio non c'era?
Perché hanno comunicato alla direzione che Katia Bellillo ad Orvieto c'è sempre quindi la sua presenza, quella sera, sarebbe stata inutile.

Insomma, sembra un modo un po' gentile per esprimere uno scarso gradimento. Certo che lei, ai Ds, l'ha fatta grossa. E dall'alto orvietano c'è chi, fra i Comunisti italiani, non fa altro che esprimere giudizi che spaccano la coalizione. Del tipo non vogliamo i socialisti nella coalizione 
Per quel che riguarda i pareri che vengono espressi dall'alto orvietano. Beh.. Sono problemi da risolvere e, in ogni caso, Danilo Buconi non è Katia Bellillo. Per i rapporti di non gradimento...non è così. Da parte delle forze politiche e dei cittadini che mi hanno votato, tra l'altro con eccellenti risultati, c'è, ne sono convinta, la consapevolezza di aver dato il voto ad una persona che sta svolgendo quello che aveva loro detto. Nella mia campagna elettorale avevo sostenuto che il centro sinistra deve essere capace di fare politica senza intrighi. Il nostro impegno era quello di partire dai problemi reali della gente. Ed io ho dimostrato di fare quello che dico e di dire quello che penso.

Si riferisce alla vicenda del centro commerciale alle porte di Orvieto. La pietra dello scandalo nel suo rapporto con i Ds
Io ho avuto il coraggio di offrire il megafono a quei cittadini che, insieme a me, hanno detto che quella scelta non era consona ad un modo di governare proprio del centrosinistra. Lo ho fatto di fronte ad una scelta discutibile sia nel metodo che nel merito. Ed ho chiesto alla coalizione di mettere in discussione questa scelta. Ed ho affermato che nella replica alle mie critiche c'era l'arroganza di un partito arrogante e non egemone.

In che senso arrogante e non egemone?
Io posso accettare anche l'egemonia. Ma in questo caso manca l'autorevolezza. I Ds sono andati avanti per la loro strada solo forti dei propri numeri. Nessuna autorevolezza.

Questo però mette in dubbio una sua eventuale ricandidatura ad Orvieto. Non penso che i Ds la accetteranno
Di fronte a quella scelta che, ripeto, trovo discutibile nel merito e nel metodo potevo forse tacere per non mettere in discussione il mio futuro di parlamentare? No Non sono fatta così. A me piace fare politica. Non mi piace fare "la parlamentare". Chi mi conosce sa che il mio impegno è stato sempre lo stesso. Ed il mio dovere è la coerenza. Con me stessa e con il mio elettorato. Sono perché la coalizione lavori insieme, sono per il principio dell'unità ma non dell'unanimismo. La coalizione mi ha scelto e, se lo riterrà opportuno, sceglierà di ricandidarmi oppure no.

Lei contesta nel merito la scelta del centro commerciale. Perché?
E' follia pensare che nel terzo millennio il futuro di Orvieto lo si giochi su un grande centro commerciale alle porte della città. Questa città deve vivere per altro. Inoltre erano gli anni '80 quelli dei centri commerciali. Oggi a chi serve? Si dovrebbe spendere tempo e risorse per pensare e fare altro.

Che cosa?
Orvieto dovrebbe dedicarsi a valorizzare la propria identità. Città storica, dal grande patrimonio culturale, artistico ambientale. Città inserita nell'Umbria, che è un marchio di qualità. Orvieto deve valorizzare ciò che ha, e deve farlo sapendo di offrire le sue capacità di promozione ad un intero territorio che è quello del comprensorio. Un comprensorio che non deve "subire" Orvieto ma "esaltarsi" in Orvieto. In questo modo le ricchezze del territorio vengono valorizzate al massimo. La forza complessiva sta nel comprendere che l'Umbria, nel suo complesso, si è data una propria identità fin dagli anni '70. I territori della regione devono vivere in rete, devono sapere interagire gli uni con gli altri. Se qualche territorio dimentica o devìa dalla propria identità rischia di disperdere il patrimonio complessivo e disgregare ciò che di positivo è stato fatto negli ultimi trenta anni.

Ma questo "rapporto" che si è rotto nel centrosinistra non si riesce proprio a sanare?
Io penso che i problemi ad Orvieto si sono evidenziati perché non c'è stata la volontà di costruire l'Ulivo. E questa scelta non è dipesa né da me né da Angius. Non si è lavorato affinché l'Ulivo si strutturasse come momento di confronto permanente. Io, allora, dissi a tutti i partiti della coalizione che serviva un passo avanti per far mettere le radici alla coalizione sul territorio. Nella nostra conferenza programmatica regionale che terremo ai fini di ottobre affermeremo che è urgente creare l'Ulivo e chiederemo ai Ds di assumersi finalmente la responsabilità di far decollare l'Ulivo e fare un passo indietro. Finora i Ds hanno deciso come comportarsi con gli altri membri della coalizione in posizione di chi si sente "più grande".

E se questa scelta i diesse non la volessero fare?
Questo mi spaventa perché poi produce risultati come quelli di Gubbio, Assisi, Nocera, Bevagna, Passignano. O ci porta in alcune situazioni come in Regione dove la stessa Presidente Lorenzetti decide senza ascoltare i partiti e, dopo un grande successo elettorale, si trova ad amministrare il governo regionale con una maggioranza risicata. Penso che non sia più possibile che i problemi delle componenti dei Ds si scarichino sulle forze della coalizione.

Ma che cosa chiede Katia Bellillo?
Io chiedo, anzi, auspico che tutti insieme si torni a fare politica.

Pubblicato il: 10/08/2003

Torna alle notizie...