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Diamoci da fare per il Paglia

A lanciare l'appello è l'assessore all'Ambiente del Comune di Acquapendente, Claudio Speroni, dopo lo sversamento nel Paglia delle acque ferrose dell'Amiata

ORVIETO - "Diamoci da fare per il Paglia". A lanciare l'appello è l'assessore all'Ambiente del Comune di Acquapendente, Claudio Speroni, dopo lo sversamento nel Paglia delle acque ferrose dell'Amiata. L'assessore invita ad "un'azione condivisa tra i Comuni del bacino idrografico per tutelare un corso d'acqua che sino a venti anni fa era meta di balneazione".

Di seguito l'appello dell'assessore all'Ambiente del Comune di Acquapendente, Claudio Speroni:

A neanche un anno di distanza dalla pubblicazione del libro fotografico di Roberto Antonini e Filippo Belisario "Il Paglia un fiume tre regioni", un ennesimo evento di forte impatto sull'ambiente fluviale, quello delle acque ricche di detriti ferrosi e a base di manganese che fuoriuscendo in gran quantità da una ex-galleria mineraria nei pressi di Abbadia S. Salvatore, hanno colorato di rosso l'intero fiume per diversi giorni.

In attesa di sapere i risultati delle analisi fatte sui campioni prelevati dagli Enti preposti, sia nel Lazio che in Toscana, viene spontaneo ricordare lo sversamento nell'alveo del Paglia di liquami di probabile origine zootecnica, verificatosi ad Acquapendente alcuni mesi or sono.

È evidente la necessità di un'azione condivisa tra i comuni del bacino idrografico riferibile al fiume Paglia per tutelare un corso d'acqua che sino a venti anni fa era meta di balneazione e che per quanto riferito dalle Associazioni di pesca sportiva risulta essere ancora molto ricco di pesce.

Per quanto riguarda il Lazio, l'importanza degli habitat naturali lungo il corso fluviale è confermata dalla presenza del S.I.C. (Sito d'Interesse Comunitario IT6010001) Medio Corso del Fiume Paglia; numerose sono infatti le attività didattiche e formative che si svolgono ogni anno nel fiume con la partecipazione delle Scuole, per il monitoraggio quali-quantitativo delle acque ed il rilevamento dei bioindicatori.

È ora di misurarsi su questo importante problema senza allarmismi ma in maniera concreta; inizieremo con il vicino Comune di Allerona con il quale condividiamo molti percorsi di lavoro e con l'Associazione Il Ginepro che rappresenta un valido strumento di collegamento per informare e sensibilizzare la cittadinanza sulle problematiche ambientali. Lo stesso intendiamo fare  con i nostri amici dei Comuni toscani per condividere le strategie per migliorare lo stato di salute del nostro Fiume.

 

Pubblicato il: 21/02/2009

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