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Comunità montana, sindacati sul piede di guerra

Cgil e Cisl e Uil non ne vogliono sapere di "giochi e giochetti" della politica". Mozione dei consiglieri provinciali di Alleanza nazionale e Forza Italia

ORVIETO - Comunità montana, sindacati sul piede di guerra. Cgil e Cisl e Uil non ne vogliono sapere di "giochi e giochetti" della politica - come li ha definiti lo stesso sindaco e presidente ad interim del nuovo ente, Stefano Mocio all'indomani dell'ennesima fumata nera sui vertici alla comunità montana - e hanno chiesto un incontro urgente con l'assessore regionale alle Riforme istituzionali, Vincenzo Riommi.

 

"La Regione renda funzionale l'ente a tutti gli effetti, dal momento che, anche se frutto di una soluzione istituzionale, un presidente c'è in comunità montana. Allora che parta l'attività amministrativa. La pazienza dei lavoratori ha un limite", affermano dalla Cgil di Orvieto. Dalle labbra dell'assessore pendono anche sindaci e forze politiche ma, a quanto pare sembra che non accadrà nulla, almeno fino a quando il Pd non avrà il suo nuovo segretario.

 

I lavoratori, dal canto loro, sono già in stato di agitazione e nelle riunioni che si sono succedute in questi giorni hanno costantemente e insistentemente ribadito la necessità "che la Regione faccia da garante per superare questa impasse e si faccia anche carico delle possibili conseguenze qualora l'accordo non si trovi".  Un monito del tutto simile è arrivato ieri anche dal Pdl a livello provinciale. "Prevalga il senso di responsabilità e si garantisca la gestione tecnica dell'ente anche in vacanza degli organi politico - amministrativi".

 

Lo hanno chiesto i consiglieri provinciali che fanno riferimento ad Alleanza nazionale e Forza Italia in una mozione sulla comunità montana Narni - Amelia - Todi - Orvieto: nel documento è contenuto l'auspicio a che prevalga il buon senso e si salvaguardi il lavoro dei dipendenti. I consiglieri ovviamente criticano aspramente la maggioranza per come sta conducendo la vicenda. "Pur avendo i numeri sufficienti per eleggere presidente e fiunta - dicono Fi e An - il centrosinistra non riesce ad esprimere una maggioranza in grado di governare e mettere la comunità montana nelle condizioni di funzionare efficacemente. È un atteggiamento irresponsabile che ha come conseguenza la paralisi dell'ente, cosa che mette a rischio i posti di lavoro".

 

Pubblicato il: 19/02/2009

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