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Tortorella: 'siamo in pieno attentato alla democrazia'

Alla festa di Liberazione di Bagni è festa anche per l'Associazione per il Rinnovamento della sinistra. Intervista al presidente On. Aldo Tortorella

Politica

di Giorgio Santelli

Il coordinatore FI Bondi ha proposto una commissione d'inchiesta che indaghi sulla Magistratura. Che ne pensa Aldo Tortorella?
E' indice della disperazione di un gruppo politico diretto da persone così compromesse da dover temere il normale corso della giustizia. E' un pericolo grave per le istituzioni democratiche del Paese. C'è un conflitto acuto tra potere legislativo, esecutivo e giudiziario, tra potere politico e magistratura. Se poi teniamo conto che in questo momento chi governa detiene il maggiore potere dell'informazione, significa che vi è in atto un vero e proprio attentato alla democrazia.

Ma non le sembra che sia anche l'ennesimo schiaffo al Presidente della Repubblica Ciampi che presiede il CSM?
E' un'iniziativa eversiva anche nei confronti del Presidente della Repubblica che è il titolare supremo del potere di indagine su eventuali errori o deviazioni che si potessero evidenziare. Il problema più grave è che un'iniziativa di questo genere minano le fondamenta dello stato di diritto. Non esiste stato di diritto senza la distinzione dei poteri. Mi auguro che all'interno della maggioranza di governo si consolidi la linea del rispetto dello stato di diritto.

Lei è responsabile nazionale della Associazione per il rinnovamento della sinistra. Ma quali sono gli elementi per unificare tutta la sinistra e lanciare la sfida alle prossime elezioni?
La piattaforma deve essere ricavata su questioni che riguardano la salvaguardia della democrazia, la difesa della pace ed il lavoro. Sono questioni essenziali su cui non dovrebbe essere impossibile trovare concordia. Su alcuni di questi punti c'è uno sforzo di correzione rispetto a scelte precedenti. Sulla guerra, per esempio, l'atteggiamento dei Ds è stato diverso da quello del passato. Non è vero, poi, che il referendum sull'articolo 18 non sia servito. Si è mostrata l'esistenza di una volontà popolare in una grande parte dell'elettorato di centro sinistra che sta influenzando le politiche del lavoro. Anche sui continui attentati alla democrazia, c'era chi prima giudicava troppo allarmistiche le tesi dei girotondi ma, oggi, ci si trova sulla stessa linea di giudizio. Insomma, sono i fatti che accadono che tendono a determinare la piattaforma comune. Differenze, poi, ne rimarrebbero, ed è giusto che sia così. Ma non si può pensare di convergere su ogni cosa. Io penso che basta e avanza essere d'accordo su tali questioni fondamentali.

Nella maggioranza, sul Ddl Gasparri, si è evidenziato qualche malumore. Sono segnali di dissenso nel centro destra che presto rientreranno o si comincia a sentire come propria la carenza di pluralismo in Italia?
Un distinguo nella maggioranza c'è ed è significativo. Parte della maggioranza è manifestamente preoccupata, specie per quanto contenuto nel ddl ed in riferimento al Sic (Sistema Integrato della comunicazione). E' un punto fondamentale perché se passano quelle norme l'impero di Berlusconi è destinato ad estendersi. Dobbiamo attivare iniziative di mobilitazione che facciano sentire al Paese che sono a rischio le fondamentali conquiste di libertà.

A volte la sinistra da lei rappresentata si trova più d'accordo con i cattolici che con la sinistra più moderata. Non è un po' un controsenso?
Il mondo cattolico ha dei forti valori fondativi. Sono profondamente sentiti anche se non è detto che tutti li sentano nello stesso modo. Questo può portare al fatto che all'interno di questo mondo ci siano posizioni di resistenza e di contrattacco contro chi offende questi valori. Penso all'idea cattolica della partecipazione popolare, della democrazia, del pluralismo, della giustizia. Sono presenti in un filone della tradizione cattolica di forte impegno sociale. Quando questi valori e sentimenti vengono offesi si può determinare questa reazione.

Pubblicato il: 10/08/2003

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