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Orvieto. Interrogazione in merito agli scavi in località Campo della Regina

Il Consiglio comunale ha trattato la tematica degli scavi archeologici sulla scorta della interrogazione del consigliere Giancarlo Imbastoni

Il Consiglio comunale ha trattato la tematica degli scavi archeologici sulla scorta della interrogazione del consigliere Giancarlo Imbastoni (Gruppo Misto) che ha affermato: "nella conferenza stampa di fine anno tenutasi il 29 Dicembre a Perugia presso il Museo Archeologico Nazionale, la Soprintendente ai beni archeologici dell'Umbria, dottoressa Mariarosaria Salvatore, ha elencato tra l'altro - da quanto riportano i giornali - i risultati raggiunti negli scavi aperti di Spoleto, Amelia, Carsulae, Strozzacapponi, della avvenuta riapertura al pubblico del foro romano di Assisi e della prossima riapertura del Museo Nazionale di Perugia. Sempre a quanto riferito dai giornali (Il Giornale dell'Umbria del 30 dicembre), silenzio totale invece sugli scavi Orvietani, in particolare del Campo della Regina, sui suoi importanti recenti ritrovamenti quali il busto di Publio Settimio Geta e le numerose monete. Se ciò risponde a verità, tale dimenticanza genera e alimenta sospetti sia sul futuro dei ritrovamenti che sulla importanza dei siti stessi. Chiedo, pertanto al Sindaco e alla Giunta che vengano chiesti chiarimenti in sede Istituzionale alla Soprintendenza sul contenuto della conferenza stampa e che, tutelando gli interessi delle comunità locali, venga attivato un accordo di programma tra gli Enti interessati che garantisca la fruizione in loco presso il Museo Archeologico Nazionale di Orvieto, di quanto ritrovato, come richiamato dalla convenzione del neonato PAAO".

 

L'assessore alla Cultura, Giuseppe Maria Della Fina ha risposto che "La Soprintendenza per i Beni Archeologici dell'Umbria segue con attenzione gli sviluppi delle indagini in corso presso l'area di Campo della Fiera, alla ricerca del Fanum Voltumnae ovvero il santuario federale degli Etruschi.

La soprintendente, Mariarosa Salvatore, era presente alla seduta del XIV Convegno Internazionale si Studi e l'Archeologia dell'Etruria (26 novembre 2006) quando Simonetta Stopponi (Università degli Studi di Macerata) presentò, per la prima volta, in maniera organica, i risultati delle sue ricerche nell'area. Quell'intervento è stato pubblicato successivamente negli Atti del Congresso. La Soprintendente, più di recente, nella mattinata del 29 agosto 2008, ha partecipato alla conferenza stampa di presentazione dei ritrovamenti avvenuti nell'ultima campagna scavo, tra i quali spicca un busto marmoreo nel quale Filippo Coarelli ha voluto riconoscere un ritratto dell'imperatore Geta. Quell'incontro ha visto anche la presenza di Stefano De Caro, direttore Generale per i Beni Archeologici, a dimostrazione del rilievo dato allo scavo orvietano da parte del Ministero per i Beni Culturali e Ambientali. Sempre nel 2008, domenica 14 dicembre, Simonetta Stopponi ha illustrato le nuove acquisizioni e la Soprintendente a Paolo Bruschetti, funzionario della stessa Soprintendenza, hanno preso parte ai lavori congressuali. I reperti rinvenuti negli scavi sono in base alla legge vigente di proprietà dello Stato che ne dispone, ma scientificamente è corretto esporli in prossimità dei luoghi di rinvenimento. Proprio per questo, nel 1982, venne istituito in Orvieto un Museo Archeologico Nazionale. Il busto è attualmente al restauro presso la Soprintendenza per i Beni Archeologici. Ovviamente, faremo i passi necessari perché il busto ritorni ad Orvieto dove ha sede, appunto, il Museo Archeologico Nazionale".

Il consigliere Giancarlo Imbastoni si è detto soddisfatto.

Pubblicato il: 16/02/2009

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