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Swap, esistono le ragioni per tentare l'annullamento

A sostenerlo, in un incontro con la stampa avvenuto ieri mattina, è Massimo Gnagnarini, uno degli esperti finanziari della Cassa di risparmio di Orvieto. Per Gianni Stella soltanto la vendita della Piave salverà il barca

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ORVIETO - Swap, esistono le ragioni per tentare l'annullamento. A sostenerlo, in un incontro con la stampa avvenuto ieri mattina, è Massimo Gnagnarini, uno degli esperti finanziari della Cassa di risparmio di Orvieto, nonché ex dirigente cittadino tra le fila della vecchia Dc. "La giunta che ha sottoscritto il contratto con la Royal bank of Scotland, ne deve chiedere l'annullamento facendo valere le numerose irregolarità del contratto". La normativa in vigore al momento della firma dello swap, in pratica, subordinava il ricorso a questo tipo di strumenti finanziari da parte degli enti pubblici ad alcuni requisiti che, secondo Gnagnarini, non sono stati rispettati nel caso del Comune di Orvieto, in particolare la 'natura di accessorietà rispetto a passività effettivamente dovute'. "Lo Swap contratto con la scozzese banca - ha spiegato Ganagnarini - ha incorporato il debito di 1,6milioni di euro maturato in precedenti contratti analoghi con la Bnl". In altre parole, la RbS ha pagato i "debiti" che il Comune di Orvieto aveva con la banca italiana. Ma non sembrerebbe l'unica irregolarità riscontrata da Gnagnarini nel contratto di finanza derivata che costerà al Comune di Orvieto, secondo le previsioni attuali, 700mila euro per il solo 2009 e quasi 3 milioni di euro per i prossimi 5 anni. Lo spiraglio per uscire dalla "spirale swap" sembrerebbe quindi passare per la via legale, strada peraltro già intrapresa da altri Comuni come Milano. Di parere diverso Gianni Stella, consulente esterno del Comune di Orvieto per il bando Piave intervenuto all'incontro: "Solo la vendita del complesso della ex caserma permetterà al Comune di salvarsi. E' una soluzione che può non piacere ma, per usare una metafora, nel momento in cui si sta affogando non si può certo sindacare sul colore del salvagente". "Non possiamo permettere - ha replicato Stefano Olimpieri (Pdl), promotore e coordinatore dell'incontro - che un'altra alienazione giunga a rattoppare l'ennesimo fallimento politico". 

Pubblicato il: 15/02/2009

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