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Comunità montana. Botte da destra e da sinistra

La situazione di stallo determinata dalla bocciatura di Mocio è stigmatizzata da De Sio (PdL) e Vinti (PRC). Crisi del centrosinistra in tutta la regione

POLITICA: "MOCIO VUOLE FAR FUORI IL PRC DALLA GIUNTA DELLA COMUNITÀ MONTANA MA NON HA NEMMENO I VOTI DEI SUOI" - PER VINTI (PRC) SERVE "UN CHIARIMENTO TRA I VERTICI REGIONALI DEL CENTRO - SINISTRA"

"La farsa che si è consumata ad Orvieto nel pomeriggio di martedì 10 febbraio in occasione della elezione del presidente e della Giunta della nuova Comunità montana dell''Orvietano, Narnese, Amerino, Tuderte' la dice lunga sulla arroganza del sindaco di Orvieto Mocio e del Partito democratico. Il Pd, per bocca del sindaco di Baschi, Isauro Grasselli, avanza una proposta irresponsabile che esclude di fatto Rifondazione comunista dall'esecutivo dell'ente: Mocio Presidente, un assessore al Pd, uno al Partito socialista ed il terzo,
espressione di Sinistra democratica, in quota di una non meglio identificata sinistra 'radicale'. Un atteggiamento irresponsabile soprattutto in una fase delicata che vede la coalizione di centro - sinistra impegnata in tutta la regione nel dibattito relativo alle elezioni amministrative ed alla ridefinizione degli equilibri politici della Regione Umbria". Lo afferma il capogruppo regionale di Rifondazione comunista, Stefano Vinti, secondo cui "Rifondazione comunista è stata esclusa da tutti i tavoli nei quali si è discussa la proposta.
Evidentemente il sindaco Mocio ed il Pd pretendono di decidere non solo i rappresentanti ma anche la linea politica di Rifondazione comunista". Vinti osserva che "al peggio non vi è mai fine: i 'fini strateghi'
democratici non trovano nemmeno i voti necessari dell'assemblea per  approvare un colpo di mano che non potrà non avere ripercussioni sui  tavoli della coalizione. Per la votazione del Presidente su 49 votanti, la destra non ha partecipato al voto, solo 39 voti sono andati a Mocio
determinando un empasse istituzionale che mette a repentaglio il funzionamento e le attività dell'ente. Complimenti, un capolavoro. Evidentemente qualcuno pensa già ad un nuovo centro - sinistra spostato a
destra mentre ben altri problemi mettono a repentaglio i governi delle nostre città a cominciare dai personalismi e dalle faide tutte interne al Partito democratico. Chiediamo ai vertici regionali del centro -
sinistra - conclude Stefano Vinti -  un chiarimento immediato sulla vicenda. Se qualcuno ha fretta di seppellire un'esperienza importante come quella di Rifondazione comunista farà meglio a mettersi l'anima in pace e almeno lo dica chiaramente. Siamo tutti grandi, vaccinati e in grado di
trarne le dovute conseguenze".

POLITICA: "UN ATTEGGIAMENTO IRRESPONSABILE CHE MOSTRA LA MERCIFICAZIONE DELLE ISTITUZIONI DA PARTE DEL PD" - DE SIO (AN - PDL) SULLA COMUNITÀ
MONTANA DEL NARNESE, AMERINO, ORVIETANO,TUDERTE

 "Un atteggiamento irresponsabile che mostra in tutta la sua gravità la mercificazione delle istituzioni da
parte del Partito democratico che si esplicita in guerre intestine ed egoismi personali con conseguente paralisi dell'ente montano". E' questo il commento di Alfredo De Sio, consigliere regionale di An - Pdl a seguito dell'ennesimo stop all'elezione del presidente della Comunità montana che comprende i territori del Narnese - Amerino - Orvietano - Tuderte.
"Il centrosinistra in seno alla nuova Comunità montana - riprende l'esponente regionale di Alleanza nazionale - pur avendo i numeri sufficienti per eleggere il presidente e la giunta, non riesce ad esprimere una maggioranza in grado di governare e mettere l'ente nella condizione di funzionare efficacemente. L'impossibilità a quadrare il cerchio per tutelare ambizioni politiche e carriere amministrative - sottolinea - si scontra con la dura realtà dei numeri, dove i fondoschiena di tanti trombati presenti (e probabilmente futuri) sono in numero maggiore degli incarichi disponibili. La Comunità montana in questione è stata
trasformata in un suk permanente - prosegue il consigliere regionale - dove la politica amministrativa e la cultura di governo sono state espulse per lasciare spazio a guerre tribali dove l'unica attività istituzionale è
quella di pugnalarsi vicendevolmente, incuranti dei danni che si producono alla comunità regionale".
Alfredo De Sio sottolinea che "progetti fermi, decisioni rinviate, incertezza sui bilanci e sulle politiche da adottare, sono oramai la norma in questi territori dove invece le competenze che l'ente dovrebbe svolgere
sono fondamentali per la crescita dell'economia e la produzione di reddito di tante famiglie. In questo quadro - conclude De Sio - in attesa che le prossime elezioni amministrative puniscano questi pessimi amministratori, chiediamo che in questa fase di governo istituzionale dell'ente il senso di responsabilità prevalga, per consentire una gestione tecnica e concreta della Comunità montana che rischierebbe altrimenti di rimanere paralizzata ancora per  mesi".

Pubblicato il: 11/02/2009

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