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Euribor. Per Il Comune di Orvieto un pessimo affare

di Massimo Gnagnarini Storia di 32 ML di euro di Boc

foto di copertina

di Massimo Gnagnarini

La scommessa  sull'Euribor trova giustificazione nel fatto che il Comune di Orvieto ha emesso 32 ML di euro di Boc per i quali paga una cedola annuale che è indicizzata proprio a tale tasso, cosicché eventuali forti rialzi di questo, oltre una certa soglia, comporterebbe seri rischi di insostenibilità per il bilancio comunale.

Per coprirsi da questo rischio il Comune avrebbe potuto e dovuto ricorrere a un semplice derivato di tipo Cap pagando alla banca un premio iniziale secco e trasferendo ad essa il rischio di maggiori costi derivanti dal rialzo dei tassi e, conservando, nel contempo, tutti i benefici connessi ad una eventuale riduzione di questi.

Invece il Comune ha aderito a un contratto di tipo Collar che esclude questo beneficio e che anzi lo può trasformare, come poi è accaduto, in un danno per il Comune. Ciò è dipeso, come si vedrà più avanti, dai parametri fissati per il corridoio di oscillazione dei tassi, senza oneri, del tutto iniqui e assurdamente sbilanciati a favore della banca.

Il risultato è che il Comune di Orvieto si ritrova oggi con un costo del finanziamento del proprio debito originale che resterà, per molti anni, ingessato su valori pressoché doppi di quelli di mercato e che nel solo arco dei prossimi 5 anni comporterà 3 Ml di euro di maggiori oneri.

Diversamente da quanto si possa credere non vi è nulla di incomprensibile o di imprevedibile in un contratto di finanza derivata del tipo IRS Collar come quello stipulato il 18/1/2008 tra il Comune di Orvieto e La Royal Bank of  Scotland.  Si tratta di una scommessa che ha per oggetto l'andamento del tasso Euribor nei prossimi  25 anni. In sostanza ci si accorda nello stabilire una soglia massima (Strike Cap) e una soglia minima (Strike Floor) entro cui il valore puntuale dell'Euribor, registrato ogni sei mesi, potrà oscillare senza dar luogo a nessun scambio di denaro tra i due contraenti, mentre ogni volta che l'Euribor supererà la soglia massima la banca pagherà al comune una certa somma e ogni volta che l'Euribor scenderà sotto  la soglia minima sarà il Comune che pagherà una certa somma alla banca.

E' evidente quanta importanza assuma il corretto posizionamento delle due barriere Cap e Floor e la loro relazione con la curva dei tassi al momento di stipulare il contratto.  Si dovrebbe avere un iniziale equilibrio delle intersecazioni e dei differenziali o meglio ancora il contenimento della curva dei tassi costantemente all'interno del canale.

La scena che invece si presenta ( vedi grafico in PDF)  è sconcertante:  la linea dei tassi attesi corre, per tutti i 25 anni, sempre al di sotto del Floor così che la banca inglese, già un momento dopo la firma, se ne poteva tornare a Londra con in tasca un contratto milionario di plusvalenze e commissioni.

Massimo Gnagnarini  53 anni da oltre trenta lavora in Cassa di Risparmio di Orvieto  dove attualmente è addetto ai servizi di  consulenza finanziaria presso l'agenzia di Terni.  E' stato un protagonista della politica orvietana eletto per la prima volta consigliere comunale a 19 anni nelle liste della Democrazia Cristiana della quale  è stato Segretario cittadino negli anni 80 oltre che  vice-capogruppo in  Consiglio comunale.  Attualmente è membro del comitato provinciale dell' U.D.C.                              
massimo.gnagnarini@gmail.com  

 

Pubblicato il: 11/02/2009

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