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LA SANITA' UMBRA GIUDICATA DAI CITTADINI. TANTI PROBLEMI

Lamentata ovunque la carenza di posti letto e l'insufficienza numerica del personale rispetto al numero dei pazienti

Il Comitato di monitoraggio e vigilanza del Consiglio regionale ha proceduto all'audizione dei rappresentanti dell'associazione Cittadinanzattiva e delle sezioni di tutta l'Umbria del Tribunale per i diritti del malato. Il presidente del Comitato, Enrico Sebastiani, li aveva infatti invitati a Palazzo Cesaroni per conoscere i risultati di una indagine sull'accessibilità e qualità dei servizi sanitari della regione, così come risultano da un questionario contenente le indicazioni di tutti i cittadini che si sono rivolti alle varie sezioni del Tribunale per i diritti del malato.
I rappresentanti di Cittadinazattiva, erano presenti il presidente Paolo Baronti e la segretaria regionale Anna Rita Cosso, hanno ringraziato il presidente del Comitato per un incontro "che non ha precedenti in sede istituzionale". Sebastiani ha detto che i dati raccolti attraverso l'iniziativa dell'associazione saranno ora messi a disposizione di tutti i consiglieri regionali, nell'intento di "entrare maggiormente in contatto con i problemi sollevati dai cittadini di tutta la regione".
Nel questionario sono emerse problematiche di vario genere: per quanto riguarda le liste di attesa i pazienti interpellati hanno dichiarato che a Terni "visite specialistiche ed esami strumentali sono per oltre il 75 per cento dei casi fuori tempo massimo", segnalando "casi di pensionamento e maternità per i quali la Asl 4 non ha provveduto a sostituzioni, lasciando l'utenza sprovvista di specialisti e dilatando ulteriormente le liste d'attesa".
A Perugia vengono dichiarati invece "biblici" i tempi di attesa per Chirurgia e di un anno per gli interventi di urologia". Al quesito su "quanti cittadini si sono rivolti ai Tdm per lamentarsi di aver dovuto pagare per visite e/o interventi a causa dell'eccessiva lunghezza dei tempi di attesa nell'ultimo anno" le risposte sono state: 10 a Spoleto e a Narni, più di 20 a Terni, Orvieto e Foligno, più di 50 a Perugia, mentre la Asl 1 (Alto Tevere) non ha dato alcun tipo di indicazioni su questo e su nessun altro dei quesiti posti dal questionario.
Lamentata ovunque la carenza di posti letto e l'insufficienza numerica del personale rispetto al numero dei pazienti, soprattutto per quanto riguarda il personale infermieristico.
Molte le critiche nei confronti dei medici di famiglia, così motivate: "Non visitano quasi mai i loro assistiti e li mandano direttamente in ospedale a fare esami spesso impropri", inoltre "raramente vanno a
domicilio, anche nel caso di bambini con febbre".
Cittadinanzattiva ha quindi formulato delle proprie proposte in ragione di quanto evidenziato: per le liste di attesa si chiede di inserire nel Piano sanitario la previsione di rimborso delle spese sostenute dai cittadini
per prestazioni oltre i limiti dei tempi di attesa previsti dalle singole aziende sanitarie, senza oneri per il Fondo sanitario regionale, quindi attraverso il recupero di tali somme dai fondi destinati alla retribuzione di risultato della direzione aziendale e dei medici responsabili dei Servizi. Chiesta anche l'attuazione della legge regionale approvata nel 2008 che prevede l'assistenza odontoiatrica protesica ed ortesica a costi
contenuti, rivolta alla generalità della popolazione. Proposta anche l'attivazione di un Fondo per interventi assistenziali indiretti su prestazioni di carattere sanitario erogate da strutture private non convenzionate, nell'ottica di aiutare i casi segnalati di malattie rare non inserite nei Livelli essenziali di assistenza (Lea) che hanno portato un sia pur esiguo numero di cittadini umbri a grandi difficoltà economiche per permettersi cure indispensabili.


Pubblicato il: 07/02/2009

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