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Cave. Si chiede confronto, apertura e responsabilità

All'indomani di un recente incontro avuto con l'assessore regionale all'Ambiente, Lamberto Bottini

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ORVIETO - Confronto, apertura e responsabilità. È quanto chiedono i sindacati Cgil e Cisl, unitamente alle categorie, sul problema delle cave nell'Orvietano. Lo fanno all'indomani di un recente incontro avuto con l'assessore regionale all'Ambiente, Lamberto Bottini, sul delicato tema della crisi dell'estrattivo nell'Orvietano che sta rischiando risvolti occupazionali importanti. L'incontro era stato chiesto a fine anno per rappresentare il nervosismo degli addetti del settore, un centinaio in tutto nell'Orvietano.

Le sigle sindacali, al termine, tornano così a ribadire "le legittime preoccupazioni dei lavoratori", ricordando anche la disponibilità da loro espressa da tempo ad un confronto aperto sul tema contro le rappresentazioni, a loro dire, "distorte" della questione. L'appello lanciato, lo scorso mese di dicembre, dai lavoratori dell'estrattivo, effettivamente, è rimasto fin qui lettera morta. "La volontà e la disponibilità dei lavoratori - rilanciano i sindacati - è a partecipare in maniera attiva e propositiva al confronto aperto con le istituzioni, con le associazioni e con la popolazione".

Nel confronto, secondo le confederazioni e le categorie, "fino ad oggi spesso è prevalsa una rappresentazione della realtà distante dal vero", necessario invece è  "costruire  un percorso condiviso che porti a creare momenti di confronto e di elaborazione al fine di evitare l'acuirsi di situazioni di conflitto, dalle quali nessuno ha da guadagnare.

Insomma chiarezza, è quanto invocano i sindacati, chiarezza sulle questioni, ma anche sul versante dell'occupazione. "I lavoratori occupati nel settore estrattivo e nell'indotto - affermano le sigle sindacali - chiedono di avere rassicurazioni e certezze per il proprio futuro, chiedono di fare chiarezza una volta per tutte, sulle decisioni che si intendono assumere in merito alle politiche estrattive, coscienti del fatto che la nostra Regione ha già normato con regole molto precise tutto il settore, a differenza di altre Regioni confinanti". Cgil e Cisl, infine, unitamente, mostrano di gradire la proposta della Regione di un piano interregionale per l'Alfina che coniughi tutela dell'ambiente e vocazione estrattiva, ma è agli altri livelli istituzionali che si rivolgono raccomandando altrettanto "equilibrio e senso di responsabilità".

 

 

 

Pubblicato il: 06/02/2009

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