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Servizio idrico. Le parti dal prefetto

La protesta dei sindacati riguarda soprattutto il ritardo nella chiusura dell'accordo sulla clausola sociale ed il mancato rispetto della tempistica negli interventi per l'adeguamento normativo in materia di sicurezza

di Sergio Cardinali, segretario generale Filcem-Cgil Terni

Dopo l'assemblea dei lavoratori del Servizio idrico e la proclamazione dello stato di agitazione in tutte le aziende, lo scorso 29 gennaio il prefetto di Terni ha convocato le parti per una mediazione atta a scongiurare nuove iniziative di lotta. L'incontro ha visto la partecipazione delle organizzazioni sindacali territoriali, di una rappresentanza degli Rls delle aziendi, degli amministratori di Aman, Asm e S.I.I. e del direttore dell'Ato Umbria 2.
Nell'incontro sono state ribadite le ragioni della protesta che, come noto, riguardano soprattutto il ritardo nella chiusura dell'accordo sulla clausola sociale ed il mancato rispetto della tempistica negli interventi per l'adeguamento normativo in materia di sicurezza che il S.I.I. deve eseguire negli impianti gestiti dai soci consortili, senza i quali la sicurezza dei lavoratori è costantemente a repentaglio.
Per quanto riguarda la clausola sociale, la situazione presenta alcune complessità, legate soprattutto al varo del nuovo Piano d'ambito, reso ancora più complesso dalla recente sentenza della Corte Costituzionale che impone la restituzione del canone illegittimo a chi non beneficia della depurazione, con un conseguente aggravio economico per il bilancio del S.I.I.
Il Piano, oltre agli investimenti, dovrebbe definire il numero degli addetti previsti per la gestione del ciclo idrico e quindi l'inserimento degli stessi all'interno della clausola.
Al tavolo prefettizio abbiamo dichiarato la nostra disponibilità ad attendere fino alla metà di febbraio affinché i sindaci e tutti i soggetti coinvolti completino il percorso del Piano e la sua approvazione, in modo da poter chiudere la partita della Clausola sociale (di salvaguardia).
Nel caso in cui entro tale data il percorso non fosse completato ci attiveremo per ottenere la firma della clausola direttamente dai sindaci del territorio.
Sul fronte della sicurezza sul lavoro abbiamo denunciato una situazione non più sostenibile per i lavoratori che intervenendo su molti impianti presenti sul territorio provinciale rischiano la propria incolumità ogni giorno, situazione confermata peraltro dalle stesse aziende e giustificata con una carenza di risorse da destinare alla sicurezza.
Abbiamo ottenuto l'impegno del direttore del S.I.I. a convocare una riunione urgentissima in cui fornirci risposte su questa delicata materia. Ieri, 3 febbraio 2009, si è tenuta questa riunione che ha visto la partecipazione degli Rls e degli Rspp di tutte le aziende consortili e di quella del direttore del S.I.I. stesso.
Finalmente siamo riusciti ad avere alcune garanzie:
1) Gli interventi partiranno da subito visto che il S.I.I. ha dei fondi immediatamente disponibili.
2) Tali intervenenti prenderanno in considerazione le situazioni di reale gravità segnalate dai lavoratori e dalle aziende.
3) I soci consortili (Aman, Asm, Umbria2) si attivano da subito per promulgare procedure operative di sicurezza laddove persistano situazioni di rischio che per tempistica non verranno immediatamente risolte con interventi strutturali.

Purtroppo potrebbero permanere situazioni in cui tali procedure non siano sufficienti a garantire l'incolumità dei lavoratori. In tal caso le aziende vieteranno l'accesso ai siti stessi, condizione questa che potrebbe mettere a rischio la continuità del servizio, cosa scongiurata fino ad oggi grazie al grande senso di responsabilità dei lavoratori del settore.
Reputiamo comunque soddisfacente questo primo incontro visti gli impegni presi dalle aziende, considerando positivo l'intervento del Prefetto, ringraziandolo per la reiterata disponibilità (è la terza volta che siamo al suo tavolo per gli stessi identici problemi). Detto ciò, confermiamo la nostra ferma volontà a concludere positivamente questa vicenda. Se gli interventi attesi non saranno realizzati nei tempi e nei modi concordati ci riserveremo di intraprendere le iniziative di lotta necessarie.

Pubblicato il: 05/02/2009

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