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Servizio idrico, percentuali di cloro oltre i limiti di legge

In otto dei dodici Comuni dell'Orvietano. Non rappresentano una minaccia per la salute delle persone ma si limitano a conferire un sapore indesiderabile all'acqua

ORVIETO - Servizio idrico, percentuali di cloro oltre i limiti di legge in quasi tutti i comuni dell'Orvietano. E' sufficiente un semplice click sul sito del Sii - Ato2 per scoprire come in otto dei dodici Comuni dell'Orvietano le percentuali di "cloro attivo libero" siano ben superiori, talvolta più del doppio, ai 0,2 mg/l previsti dal decreto legislativo 31/01, ovvero la normativa vigente in materia. Spulciando i risultati delle ultime analisi pubblicate sul sito, condotte dal laboratorio Asm di Terni su campioni raccolti in tutta la rete idrica dell'Orvietano, si nota come solamente i Comuni di Castel Giorgio, Ficulle, Montecchio e Porano abbiano fatto registrare valori di cloro entro la norma. Ben 10 dei 37 campioni raccolti sul territorio del Comune di Orvieto hanno invece superato la soglia dei 0,2mg/l, con valori che variano dai 0,23 di piazza Vitozzi ai 0,46 mg/l riscontrati nella frazione di Rocca Ripesena.

Il picco massimo di concentrazione è stato invece riscontrato nel Comune di Allerona, in particolare nel serbatoio situato in località Belvedere, dove la concentrazione di cloro è risultata pari a 0,5 mg/l. Seppur con percentuali più basse, a sforare la soglia dei 0,2 mg/l sono stati anche 2 dei 7 campioni di Baschi ( loc. Botte dei frati con 0,29 e Acqualoreto con 0,23), 2 dei 5 campioni di Castel Viscardo (il serbatoio principale con 0,48 e la frazione di Monterubiaglio con 0,27) e 4 dei 9 di Fabro (loc. Osteriaccia con 0,31; loc. Poggio della fame con 0,21; il centro cittadino con 0,26 e la frazione dello Scalo con 0,36). Chiudono l'insolita classifica i Comuni di Montegabbione, Monteleone e Parrano dove gli sforamenti si arrestano al disotto della soglia dei 0,30 mg/l. Occorre specificare che tali concentrazioni non rappresentano una minaccia per la salute delle persone ma si limitano a conferire un sapore indesiderabile all'acqua e alle bevande con essa preparata. "Il gestore assicura l'informazione agli utenti sulla qualità dell' acqua fornita e trattata".

Così recita l'articolo 16 della "convenzione di affidamento" stipulata dal Sii - Ato2 con gli enti locali. A tal proposito vale la pena rimarcare come gli ultimi dati pubblicati sul sito della società (www.atoumbria2.it), a cui i dati sopra riportati si riferiscono, risalgono al gennaio del 2007. Non esistono per il Sii - Ato2 obblighi di pubblicazione dei risultati di tali test, ciononostante con una semplice ricerca sul web è facile rendersi conto come in altre realtà d'Italia tali informazioni vengano divulgate ben più frequentemente, con cadenze quasi mensili, proprio in virtù di una assoluta trasparenza nel servizio.    

Pubblicato il: 30/01/2009

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