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Ricordo di Adriano Casasole

Sette anni fa moriva Adriano Casasole. Disegnò nel suo 'I luoghi della cultura' il progetto di Orvieto che ispira ancora le scelte amministrative di fondo. Lo ricorda Giulio Ladi

Cronaca

di Giulio Ladi

Sala biliardi, bar Prosperini, Corso Cavour, Orvieto centro storico. Tanti, troppi anni, ahimé, or sono. Sono iniziate lì le mie frequentazioni con Adriano. Entrambi universitari, lui era maestro nelle "boccette", io un "alunno, ma con preferenze per la "stecca".

La sala non era soltanto occupata da giochi. Dopo la partita, il tempo passava immersi nelle discussioni. Pur diversi, qualche volta lontani, per impostazioni ideologiche, con Adriano, alla fine, ci trovavamo spesso d'accordo. Ci siamo ritrovati, più tardi, lui assessore, io giornalista.

Spesso mi chiamava e voleva discutere, a taccuino chiuso, come si usa dire. Le discussioni non erano "merce da affidare ai sogni", elaborazioni di massimi sistemi, ma prendevano sempre spunto da un problema vero, reale, della città. Di una Orvieto alla quale Adriano mostrava ogni volta di volere un gran bene e del cui ruolo non era affatto felice. Basta andarsi a leggere i suoi interventi in tutte le sedi istituzionali, nelle assemblee di partito, il suo discorso al momento di assumere la carica di sindaco per rendersene conto. E ricordo ancora con tristezza il giorno in cui richiamò per affidarmi, questa volta sì, a taccuino aperto, tutte le sue amarezze per tutti gli ostacoli che stava trovando nel portare avanti, da sindaco, le sue idee, i sui progetti.

Quell'intervista, con assoluta modestia, può essere riletta quasi come testamento politico di Adriano. Era già malato, e le insidie e gli agguati di chi gli stava vicino non lo aiutavano certamente. Perciò ho voluto cancellare dalla memoria il giorno delle esequie, della camera ardente nel palazzo comunale. Troppi "sepolcri imbiancati", troppi tradimenti e troppi traditori si aggiravano in quella sala. Meglio ricordare l'Adriano delle boccette, delle discussioni e delle ore a confrontarsi nel suo ufficio da assessore.

Pubblicato il: 06/08/2003

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