Archivio Orvietosi Archivio anni 2002-2012: NOTIZIE
NOTIZIE CORSIVI

Depuratore fantasma", il Sii - Ato2 delibera il rimborso del canone illegittimo

Centinaia di euro ad utenza, è questa secondo le stime fornite dalle associazioni dei consumatori, la somma illegittimamente addebitata nel corso degli ultimi 5 anni sulle bollette idriche dei residenti di Fabro e che ora si appresta a far ritorno nelle tasche dei cittadini

foto di copertina

 "Depuratore fantasma", il Sii - Ato2 delibera il rimborso del canone illegittimo. Centinaia di euro ad utenza, è questa secondo le stime fornite dalle associazioni dei consumatori, la somma illegittimamente addebitata nel corso degli ultimi 5 anni sulle bollette idriche dei residenti di Fabro e che ora si appresta a far ritorno nelle tasche dei cittadini. Il Sii - Ato 2, infatti, ha già provveduto a deliberare la restituzione dell'ormai celebre "canone del depuratore fantasma", anche se tempi e modi del rimborso non sono ancora stati resi noti. Si è trattato, in realtà, di un atto poco più che dovuto visto lo "schiaffo" dato dalla sentenza della Corte Costituzionale nello scorso ottobre: nei  comuni dove non sono attivi i depuratori per le acque reflue la quota della bolletta destinata alla depurazione (0,57euro al metro cubo per gli utenti del Sii - Ato2) non deve essere pagata dai cittadini. Una situazione presente anche nelle campagne orvietane e che assume carattere generalizzato nel Comune di Fabro. Le acque reflue delle utenze del comune dell'Alto Orvietano, infatti, nonostante la costruzione del nuovo impianto di depurazione, costato oltre un milione di euro, continuano ad essere smaltite con un sistema di 6 mega fosse biologiche giudicate non a norma già dal 2002. In pratica, dopo aver pagato per anni il prezzo di un servizio mai avuto (come previsto dalla precedente normativa che considerava il canone di depurazione una tassa e non il corrispettivo di un servizio) oggi i cittadini di Fabro vedranno tornare indietro l'intero canone degli ultimi 5 anni con tanto di interessi. Una vittoria per i fabresi, una brutta sorpresa per tutti gli altri utenti. Il piano tariffario vigente, infatti, è stato elaborato all'interno di un cosiddetto piano d'ambito che annoverava il canone di depurazione come entrata certa. In futuro il mancato introito, e anzi la restituzione di tali somme, costringeranno la società (le cui finanze, non è un segreto, navigano in passivo da anni) a ritoccare verso l'alto le normali tariffe. In pratica altro non si tratterà che di un "travaso" di denaro dagli utenti regolarmente collegati a depuratori funzionanti agli intestatari delle utenze servite dal "depuratore fantasma". Non solo. Non si sono ancora spente le esultanze per l'uscita di scena del canone illegittimo di depurazione che già si riprospetta un suo ripristino sotto una nova forma. Secondo un disegno di legge attualmente in discussione al Parlamento, infatti, coloro che non usufruiscono di un servizio di depurazione non dovranno più pagare un "canone fantasma" ma bensì una "tassa" per il maggior grado di inquinamento derivante proprio dalla mancanza del sistema di smaltimento delle acque reflue. Uscito dalla porta, rientra dalla finestra.

Pubblicato il: 26/01/2009

Torna alle notizie...