Archivio Orvietosi Archivio anni 2002-2012: NOTIZIE
NOTIZIE CORSIVI

PRC. Diminuire il numero dei consiglieri regionali mina la rappresentanza democratica

Lo afferma il capogruppo regionale del Prc Stefano Vinti in riferimento alla proposta del PD

 "La proposta del Pd rappresenta un tentativo forte e pericoloso di restringere gli spazi di democrazia nella  nostra regione. Rifondazione comunista esprime contrarietà alla proposta di modifica dello statuto regionale che prevede la riduzione dei consiglieri regionali a 30 (oltre il Presidente della Giunta) e fissa il numero massimo degli assessori a 8".

Lo afferma il capogruppo regionale del Prc Stefano Vinti spiegando che il suo gruppo "condivide l'esigenza di
ridurre i costi della politica ed è perfettamente consapevole che una misura in questa direzione risponde alle aspettative di moltissimi cittadini. Per questo avanzerà una proposta di legge finalizzata alla riduzione del 50 per cento delle indennità dei consiglieri e degli assessori regionali".
Secondo Vinti occorre però "intervenire ancora più a fondo sugli sprechi e sulle spese di consulenza e le indennità dei nominati negli enti di secondo livello. Per questo proporremo misure per ridurre le consulenze della Giunta regionale e stabilire un tetto ai compensi e per diminuire anche le indennità per i componenti dei consigli di amministrazione e i
presidenti degli enti legati alla Regione. Si può inoltre prevedere un numero massimo di 7 assessori nella Giunta regionale e stabilire che solo 3 di essi possano essere esterni. In questo modo - continua Vinti - si risparmierebbero almeno 2 milioni di euro l'anno".
Il consigliere regionale conclude evidenziando che "ci sono molte strade per ridurre i costi della politica. Quella proposta dal Partito democratico è particolare in quanto punta a minare la possibilità di rappresentanza per le forze politiche minori: di fatto avrà come risultato quello di porre uno sbarramento del 6 per cento per entrare in Consiglio regionale, instaurando un sistema bipartitico. Inoltre, con 30 consiglieri
permarranno le difficoltà a garantire un pluralismo territoriale nella rappresentanza politica, tenendo fuori dal Consiglio importanti realtà territoriali regionali. Si tratterebbe dunque di un colpo mortale alla partecipazione dei cittadini che invece, a parole, il Pd vuole incentivare".

Pubblicato il: 20/01/2009

Torna alle notizie...