Rifiuti: l'udienza preliminare slitta ad aprile, si prescrivono i reati ambientali

ORVIETO - Rifiuti: l'udienza preliminare slitta ad aprile, si prescrivono i reati ambientali. È questo il primo risultato dell'udienza di fronte al gup che doveva celebrarsi ieri mattina al tribunale di Perugia per decidere sul rinvio a giudizio degli 11 indagati nell'inchiesta su "Le Crete" (2004) che portò al sequestro della discarica orvietana.

L'udienza, per un vizio di notifica, è slittata al prossimo 14 aprile. Con l'effetto che il pool dei difensori che ha già ottenuto di spostare il processo da Orvieto a Perugia ha centrato un altro degli obiettivi, far cadere le accuse per i reati di tipo ambientali contestati dai pubblici ministeri (violazione del decreto Ronchi ed altre norme).

Restano, tuttavia, i reati di abuso d'ufficio, falso materiale in atto pubblico, falso ideologico in atto pubblico e traffico di rifiuti.

Tra gli indagati figurano l'ex assessore regionale all'ambiente, Danilo Monelli, l'ex sindaco di Orvieto, Stefano Cimicchi, l'ingegnere capo del Comune di Orvieto, Mario Angelo Mazzi, i dirigenti Sao, Sante Agarini, Giorgio Custodi, Francesco Ansuini, Antonio Fabrizi e Roberto Piermatti, l'ex dirigente delle politiche ambientali della Regione, Mario Valentini, l'ex commissario per la Campania, Giulio Facchi e il presidente del consorzio napoletano dei rifiuti, Mimmo Pinto. Nelle carte dell'accusa aleggia anche l'ipotesi di infiltrazioni camorristiche, visto che a ricevere in subappalto il trasporto dei rifiuti sarebbe stata ad un certo punto una società di Giugliano, nel Napoletano, che sarebbe stata colpita in passato da provvedimenti antimafia.

Il tutto a danno della Ecolog che intende costituirsi parte civile nel processo.