Il carabiniere di quartiere 'cura' per la solitudine
Società
di Vincenzo Carducci
Estate vuole dire anche solitudine. Soprattutto per le persone più anziane che rimangono nelle città abbandonate dai vacanzieri. Abbandonati spesso e volentieri dai loro stessi parenti. Succede allora che anche un carabiniere, una persona in divisa può rappresentare un punto di riferimento, un conforto per combattere un male invisibile come la solitudine. Così un anziana signora di ottanta anni che vive da sola nella sua abitazione del centro storico ha trovato compagnia proprio rivolgendosi ai carabinieri. Ed ora è diventa una vera e propria "amica".
"All'inizio ci chiamava ogni giorno e per i motivi più disparati - racconta il capitano della compagnia di Orvieto, Stefano Ranalletta - richiedeva il nostro intervento per far spegnere la musica ai vicini quando la musica era comunque bassa o non si sentiva. Dopo abbiamo capito che la signora si rivolgeva a noi perchè si sentiva sola ed adesso i nostri carabinieri in servizio quando possono passano a trovarla per fare quattro chiacchiere con lei e sentire se ha bisogno di qualcosa".
Il carabiniere di quartiere dunque come cura per la solitudine ma soprattutto come servizio di prevenzione per la sicurezza nel centro storico. "Il bilancio sino ad ora è positivo - continua il capitano Ranalletta - riceviamo molte segnalazioni e richieste e la gente si sente molto più tranquilla. Nei prossimi giorni i militari in servizio saranno dotati anche di un computer palmare collegato via satellite con la centrale operativa per poter intervenire tempestivamente qualora ce ne fosse bisogno".
Pubblicato il: 04/08/2003