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2008: ''anno del Cinghiale'

Boom di esemplari abbattuti nell'anno appena trascorso. C'è chi dice, adesso, che una qualche sorpresa - positiva o negativa, a seconda del punto di vista - la dovrebbe riservare il 2009

di Stefania Tomba

ORVIETO - Per l'oroscopo cinese è stato l'anno del topo, ma nell'Orvietano il 2008 è stato senza ombra di dubbio l'anno del cinghiale. Sì, perché, a fronte di una forte azione di selezione e cattura che è praticamente raddoppiata tra il 2007 e il 2008, il numero dei cinghiali abbattuti dalle squadre di cacciatori, nell'anno appena trascorso, invece che diminuire è addirittura aumentato. Con punte significative verso l'alto, in particolare, ad Allerona.

I dati, sebbene ancora ufficiosi, confermano ampiamente la straordinaria densità di tale specie nell'Orvietano, non a caso al centro di polemiche per incidenti stradali e danni all'agricoltura. Ma vediamo i numeri - provvisori, ricordiamo - che fanno gridare al fenomeno.

Le catture della comunità montana di San Venanzo (all'interno delle aree demaniali e dei parchi) sono state nel 2008 circa 120, contro le 60 dell'anno precedente. Raddoppiati anche gli esemplari abbattuti tramite la selezione effettuata dalla Provincia: tra i 7 e gli 800 esemplari, quest'anno. Ma non basta.

Nonostante i decisi interventi degli enti preposti, alcune squadre avrebbero fatto registrare numeri record. Se, infatti, è già significativo il dato degli animali abbattuti che si mantiene all'incirca costante a San Venanzo (150 animali), è da ascrivere ad un vero e proprio primato il fatto che ad Allerona due sole squadre abbiano abbattuto oltre 600 cinghiali, contro i 400 complessivi dell'anno precedente.

C'è chi dice, adesso, che una qualche sorpresa - positiva o negativa, a seconda del punto di vista - la dovrebbe riservare il 2009.

Se, infatti, c'è chi sostiene che la specie sia ancora numerosa, c'è chi parla, d'altro canto, di un sostanzioso calo della presenza di cinghiali nel 2009. Una riduzione legata agli abbattimenti di quest'anno che sono andati di di pari passo ad una stagione sfavorevole per la riproduzione della specie. Insomma, ne sono morti di più e si sarebbero riprodotti di meno. Per la felicità di tanti agricoltori e automobilisti e l'afflizione di altrettanti cacciatori

Pubblicato il: 13/01/2009

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