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Il pastrocchio comunità montana continua a far discutere

Preoccupazioni di lavoratori e sindacati. È stato prolungato, infatti, dal 2 fino al 7 gennaio il periodo di ferie forzate imposto ai dipendenti. Annuncio delle prime forme di mobilitazione: assemblee con i lavoratori che saranno indette in questi giorni per valutare le iniziative da intraprendere

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ORVIETO - Il pastrocchio comunità montana continua a far discutere. Stavolta non per la figuraccia del centrosinistra sfociata nell'insediamento della contestata giunta istituzionale, ma per le preoccupazioni di lavoratori e sindacati. È stato prolungato, infatti, dal 2 fino al 7 gennaio il periodo di ferie forzate imposto ai dipendenti - una sessantina solo quelli di San Venanzo - in questa fase di transizione dell'ente. Motivo: la necessità di regolarizzare le posizioni Inail, impasse burocratica che però - per i sindacati - doveva essere già "superata entro la fine dell'anno".

"La decisione - affermano in maniera congiunta Flai Cgil, Fai Cisl, Uila Uil - è stata accolta con forte disappunto dai lavoratori che si vedono costretti, loro malgaro, ad utilizzare giorni di ferie che paradossalmente alcuni devono ancora maturare". I sindacati si dicono preoccupati per questo, ma anche per "le voci che si rincorrono su possibili problemi gestionali che potrebbero coinvolgere la nuova comunità montana, la più grande dell'Umbria, per i difficili equilibri politici e territoriali". Preoccupazioni queste che i sindacati hanno già espresso nei tavoli istituzionali.

Neanche tanto tra le righe si capisce anche che per i sindacati la soluzione istituzionale non è certo quella ottimale. "Il nuovo presidente - dicono le sigle di categoria tirando in ballo il sindaco della città di Orvieto - avrà evidenti problemi di disponibilità ad affrontare tutte le problematiche aperte, visto che a quanto pare sarà coinvolto nella prossima campagna elettorale". Di qui la richiesta urgente di un incontro con i nuovi vertici, oltre all'annuncio delle prime forme di mobilitazione: assemblee con i lavoratori che saranno indette in questi giorni per valutare le iniziative da intraprendere.

Per il neo presidente Stefano Mocio quella di prolungare le ferie forzate dei lavoratori è stata una scelta obbligata per "la necessità - dice - di adempiere a tutti i rinnovi necessari a far partire una macchina del tutto nuova".

Intanto, in comunità montana è già iniziata l'attività amministrativa. Il 29 gennaio c'è stata una prima giunta e un primo incontro del presidente con tutti i dirigenti. Mocio, in primo luogo, ha voluto vedere i conti e ha chiesto che gli vengano segnalati tutti gli eventuali debiti fuori bilancio. Sempre con i dirigenti, il sindaco di Orvieto avrebbe detto di non badare alle vicende politiche che si stanno consumando, ma di lavorare come se gli attuali vertici dovessero durare per altri novant'anni.

Proprio in queste ore, dopo l'indignazione di Socialisti, Rifondazione e Sd, sono in corso incontri per verificare la possibilità di riconvocare la coalizione. Di certo lo spettacolo a cui si è assistito lo scorso 23 dicembre al palazzo del Popolo, con partiti divisi e impreparati all'elezione del nuovo presidente, non ha fatto bene all'intero centrosinistra.

Pubblicato il: 03/01/2009

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