Umbria jazz resiste alla crisi
Anche quest'anno il tutto esaurito negli alberghi della Rupe, almeno nelle giornate clou della rassegna. Tre giorni la media della permanenza, a cavallo ma non oltre il primo dell'anno
ORVIETO - Umbria jazz resiste alla crisi. La recessione non frena gli appassionati del jazz che anche quest'anno stanno facendo registrare il tutto esaurito negli alberghi della Rupe, almeno nelle giornate clou della rassegna. Tra oggi e il due gennaio è praticamente impossibile trovare da dormire, sopra e sotto
Niente crisi anche al Piccolomini, dove stanno andando via anche le due suite e le cinque stanze che dovevano ospitare Joao Gilberto e la sua band. "Gli appassionati vengono sempre. Tutto esaurito", confermano dalla reception. Qualche disponibilità c'è ancora ai piedi della Rupe.
"Le stanze sono tutte occupate per il 31 e l'uno, ancora qualche disponibilità per il 30 e il 2, ampia disponibilità di stanze, circa la metà, tra il 3 e il 4". Insomma, il tentativo di allungare la permanenza dei turisti oltre Capodanno, con un giorno di manifestazione in più, per collegare Ujw all'Epifania, non sembra aver funzionato, almeno fino ad oggi.
Lo conferma anche il presidente di Federalberghi. "La crisi si sente, è innegabile - afferma Giuliano Portarena - . Tuttavia il Filippeschi, Il Corso, Il Valentino e il Grand Hotel Italia tra il 30 e il 2, con una media di permanenza di tre giorni, sono al completo. Ancora qualche disponibilità invece per il 2, il 3 e il 4".
"I bilanci stagionali si faranno ad anno nuovo, ma certo è che Orvieto, ormai da diversi anni a questa parte paga una certa staticità nel settore del turismo. È quest'anno sono convinto che il colpo ci sarà, anche al di sopra delle previsioni. Siamo demoralizzati, ma non ci arrendiamo", chiosa Portarena riferendosi all'iniziativa della sua associazione, Confcommercio che quest'anno, con un progetto da 87mila euro, ha portato le luminarie in tutto il centro storico.
Pubblicato il: 30/12/2008