Il ''caro'' estinto
Non si può nemmeno morire in pace. I costi per un funerale decoroso si aggirano sui 4000 euro, se non si hanno poi pretese particolari. Dal 2001 è possibile anche gettare le ceneri in mare, nell'aria, nei laghi....
Società
di Valeria Cioccolo
Anche morire è diventato un problema, non più per chi se ne va "a miglior vita" (si spera), quanto per chi rimane e si trova a dover affrontare una serie di spese, dall'acquisto del loculo, alle tasse comunali, che finiscono per far piangere anche il portafoglio.
Perciò la corrispondenza di amorosi sensi che lega i morti e i vivi e che, citando Foscolo, dovrebbe realizzarsi proprio mediante il sepolcro, è oggi divenuta una questione di migliaia di euro, ovvero milioni delle vecchie lire.
Al Comune confermano infatti che l'acquisto del posto al cimitero parte da un "minimo" della 3° fila (i posti più "scomodi", quelli in cui per arrivare serve la scala) di 1.085 euro a ben 50.000 euro per chi voglia farsi costruire una cappella privata. Ma andiamo con ordine. "Innanzi tutto c'è una lieve differenza tra chi viene sepolto nel cimitero di Orvieto o in quelli rurali. Nel primo caso un posto "distinto" (ovvero quello in terra, con lapide) costa 2.015 euro, nel secondo 1.655" ci confermano in Comune: "i loculi partono dai 1.600 euro della prima e seconda fila ai 1.085 di quelle più in alto". "Se poi parliamo di voler acquistare il terreno per la costruzione di una cappella di famiglia, il prezzo è di 1.960 euro al metro quadro. Considerando che ci vogliono minimo 6-8 metri, che ci vuole il progetto di un architetto e il lavoro di un bravo marmista, per poter vedere realizzata tale opera servono non meno di 100 milioni di vecchie lire. Poi ci sono le spese di segreteria che- continuano all'ufficio economato-comprensive di marche da bollo, superano i 50 euro. Il trasporto con il carro funebre è appaltato alle imprese funebri orvietane (sebbene sia un servizio comunale) e, se non ci sono distanze particolari da raggiungere, si aggira sui 40-50 euro. Anche la ASL peraltro, ha diritto alla riscossione di alcune tasse sanitarie".
Le imprese funebri orvietane (Medici e Fochetto), parlano di costi (comprensivi di cassa, copribara, corone e altri servizi) che "vanno da un minimo di 1.000 - 1.200 euro ai 1.500, se si vuole un funerale decoroso ma senza particolari sfarzi". Insomma, secondo un rapido calcolo, considerando anche le spese del marmista (per una lapide semplice dagli 800 euro in su), un funerale costa circa 3700 euro, a volerci tenere su livelli piuttosto "economici"..
Ci sarebbe poi la possibilità di farsi cremare. La legge ormai lo permette (la n. 130/2001): chi voglia usufruire di questa antica pratica, infatti, può espressamente dichiararlo con volontà testamentaria e, previa autorizzazione dell'ufficiale dello stato civile del comune, può anche decidere di far disperdere le ceneri in aria, nel mare, nei laghi, nei fiumi purché distanti da centri abitati, o può, in alternativa, far conservare le ceneri in un urna (si può anche tenere in casa) purché abbia inciso sopra i dati anagrafici.
Secondo una storia che sembra sia vera, dopo la seconda guerra mondiale, una famiglia orvietana che aveva parenti in America e da cui riceveva regolarmente generi alimentari, si è vista recapitare un giorno una polverina bianca. Pensando che fosse minestra liofilizzata decise di cucinarla. Dopo qualche giorno arriva una lettera dei parenti di oltreoceano in cui si diceva: "speriamo che vi siano arrivate le ceneri della nonna, che desiderava, dopo morta, ritornare nella sua terra natale, l'Italia" . Quindi, attenzione a far scrivere a chiare lettere, in caso di cremazione, il nome e cognome sull'urna, a scanso di equivoci.
Pubblicato il: 04/08/2003