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Pendolari. 'È insostenibile arrivare due mattine su quattro con oltre mezz'ora di ritardo a lavoro'

Tornano a ribellarsi i pendolari alla luce del nuovo orario ferroviario

ORVIETO - "È insostenibile arrivare due mattine su quattro con oltre mezz'ora di ritardo a lavoro, è insostenibile impiegare fino a 2 ore e mezza per percorrere un tragitto di 126 chilometri (Orvieto-Roma Termini con il R 2305 il 17 dicembre), è insostenibile continuare a veder partire un treno con 30, 60 o 75 minuti di ritardo perché manca il locomotore o perché in deposito non si trova il materiale per formarlo". Tornano a ribellarsi i pendolari alla luce del nuovo orario ferroviario, entrato in vigore in coincidenza dell'inaugurazione dell'Alta Velocità. Il comitato Roma-Firenze che minaccia clamorose iniziative di protesta denuncia anche "la totale mancanza di attenzione da parte di Trenitalia nei confronti degli utenti". A questo proposito i pendolari citano, nello specifico, il fatto che "si sia lasciato partire da Roma Termini il R 2318 delle 18.57 senza annunciare che il successivo EN 234 delle 19.10 aveva dei problemi (avrebbe poi riportato 1 ora e 45 minuti di ritardo in arrivo a Orvieto) e lasciando così "a piedi" molte persone che sono arrivate a casa alle 22". Intanto verrà costituto ad Orvieto, dopo le festività natalizie, il primo forum provinciale interregionale sui problemi dei pendolari. La decisione è stata comunicata ieri mattina dall'assessore provinciale ai Trasporti Giampaolo Antoniella che si è impegnato a riunire in un organismo permanente le forze politiche, le amministrazioni regionali di Toscana, Umbria, Lazio e Marche, i parlamentari eletti, i sindaci, i sindacati, gli imprenditori e i comitati dei pendolari per affrontare in maniera organica le tematiche del trasporto ferroviario e rilanciare il dialogo con Trenitalia.

Pubblicato il: 23/12/2008

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