Pd, la rivolta della base

ORVIETO - Pd, la rivolta della base. Le decisioni assunte nell'ultimo coordinamento del partito stanno suscitando dure reazioni all'interno del Pd e in modo particolare nei circoli. Sono in molti, infatti, a sentirsi bypassati da decisioni verticistiche assunte non sempre dentro le regole e nel rispetto della pari dignità delle risorse che il partito può mettere in campo. In una parola, in vista delle primarie del prossimo febbraio, non ci dovrebbero essere "candidati di partito", come è stato definito il sindaco uscente Mocio, ma candidati che si sfidano alla pari. Senza contare che la designazione del partito alla candidatura dell'attuale sindaco, avvenuta sulla scorta di un preteso giudizio positivo da parte del Pd nei confronti dell'operato dell'amministrazione, si sarebbe consumata in un clima di scarsa partecipazione.

E qui i riflettori sono puntati sull'incontro generale dei circoli, dove il dibattito si è svolto tra una quarantina di persone, invece che tra le quattrocento circa che compongono gli organismi della base. Il confronto si fa quanto mai duro e le prese di posizione emergono anche in maniera eclatante. Il circolo di Sferracavallo nei giorni scorsi ha licenziato un documento in cui viene criticata la gestione delle candidature. E per questa sera alle 21 il circolo di Orvieto centro si è auto convocato. Sul tappeto, i metodi di un partito che aspira ad essere democratico e nuovo e che nei fatti peccherebbe di un eccesso di verticismo. Vecchie abitudini che stentano a morire? "Non è più tempo", è il grido che si alza dalla base.

Intanto, in questo clima di grandi tensioni, dove sono costanti le minacce, e forse non solo quelle, di ricorsi alla commissione di garanzia, da domani saranno disponibili i moduli per la raccolta delle firme per accreditare le candidature.