Pd verso le primarie, "Mocio è l'uomo del partito" ma la Stella non molla

ORVIETO - Pd diviso verso le primarie, "Mocio è l'uomo del partito" ma la Stella non molla. "Sono un uomo di partito e se il partito mi chiede di ricandidarmi non posso che prenderne atto" pare abbia dichiarato Stefano Mocio a conclusione della infuocata riunione della direzione Pd di Orvieto, tenutasi giovedì notte. Ma quale partito gli abbia chiesto di proseguire l'esperienza amministrativa è ancora tutto da capire. Già, perché al momento dell'approvazione del documento proposto dal segretario, l'onorevole Trappolino, che di fatto ha "investito" Mocio della carica di candidato del partito, dei 74 componenti del coordinamento comunale solamente in 37 erano presenti in sala. Gli altri, ovvero la maggioranza, avevano già abbandonato la riunione in netto dissenso con il documento. Una forzatura che ha sfiorato i colori del tragicomico quando, davanti alla "diaspora", qualcuno sembra aver addirittura proposto a chi stava abbandonando la riunione di lasciare una dichiarazione di voto scritta. Risultato, incidente (nemmeno tanto) diplomatico e conseguente sospensione della seduta. Ad ogni modo le richieste di modifica del documento sono letteralmente caduti nel vuoto e Mocio "portato a spalla" verso la poltrona del sindaco da una minoranza del Pd, senza nemmeno sciogliere la riserva. Mentre i pochi contrari al documento rimasti in sala tentavano l'ultima carta dell'ostruzionismo chiedendo la verifica di un numero legale, non previsto dal regolamento. I conti invece li ha fatti sicuramente l'altro candidato alla guida del Pd orvietano, Loriana Stella, che forte di una virtuale maggioranza del partito si prepara all'appuntamento del forum civico per la partecipazione e la progettazione di un programma per il governo della città, previsto per domani mattina.