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Luce per l'arte: la nuova illuminazione del Duomo di Orvieto

Inaugurazione il il 13 dicembre alle ore 18,30. Una iniziativa nata dalla collaborazione tra  l'Opera del Duomo di Orvieto e la Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto

Brillerà di nuova luce il Duomo di Orvieto: il 13 dicembre alle ore 18,30 l'illuminazione artistica di uno fra i più importanti gioielli dell'arte italiana sarà ufficialmente inaugurata.
Il progetto nasce dalla intesa di idee e di azioni di due fra i maggiori enti cittadini quali l'Opera del Duomo di Orvieto e la Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto impegnate sul territorio nella valorizzazione del patrimonio artistico e culturale della città.
In questo senso la rivalutazione di aree di particolare pregio ed importanza come il Duomo, da sempre simbolo indiscusso dell'identità e della storia millenaria di Orvieto, costituisce una strategia operativa dei soggetti promotori che, attraverso questa iniziativa sviluppata in sinergia, contribuiscono ad accrescere il prestigio della Basilica orvietana.
L'Opera del Duomo, che ha come scopo primario la promozione della tutela attiva e della valorizzazione della Cattedrale, ha trovato ancora una volta nella Fondazione un interlocutore attento e sensibile a sostenere le azioni finalizzate allo sviluppo del territorio, anche attraverso i beni culturali ed artistici.
L'intervento sul monumento è stato realizzato da Enel Sole, società già attiva in tutta Italia e all'estero nella progettazione e realizzazione di impianti d'illuminazione artistica su edifici storici e religiosi come la Basilica del Santo a Padova, il Duomo di Modena, Piazza Cortile d'Onore e giardini del Quirinale.
L'impianto, improntato a criteri di sobrietà e di riduzione dell'inquinamento luminoso, è stato sviluppato in modo da considerare, oltre alle esigenze illuminotecniche, anche quelle architettoniche, manutentive e conservative per assicurare il maggiore comfort visivo e restituire al meglio la dimensione maestosa e materica della cattedrale anche durante le ore serali.
Il risultato è un gioco modulare di luci prevalentemente bianche che consente una lettura dei volumi sia a livello architettonico che paesaggistico nel rispetto del complesso chiesastico e delle sue esigenze.
Le sorgenti luminose offrono prestazioni che valorizzano le policromie dei mosaici, l'ornato del magnifico rosone e i volumi scultorei dei bassorilievi privilegiando apparecchi di dimensioni ridotte ad alta efficienza, nascosti al normale angolo di visuale e con caratteristiche d'installazione che riducono al minimo l'attività di manutenzione.

Un'illuminazione dunque basata non su un livello uniforme ma su livelli differenziati regolati a seconda delle feste e del periodo perché il Duomo non è solo laicamente un monumento, ma una Cattedrale che distingue il tempo sacro da quello profano anche con la luce.
L'impianto, controllato da un sistema computerizzato, è composto da 100 proiettori dislocati in modo da garantire la massima incisività del flusso luminoso sulle pareti del Duomo e da 5 km di cavi lungo tutto il perimetro della piazza. Sono state impiegate lampade Mastercolor con temperatura di colore di 3000° K, potenze variabili dai 70 ai 150 W e lampade fluorescenti compatte con potenze di 23 e 26 W con temperatura di colore di 2700° K.
Per la facciata e i bassorilievi si è scelto un sistema composto da 19 proiettori collocati sui tetti degli edifici circostanti: fasci di luce concentrata fanno risplendere il rosone, i gruppi scultorei e i bronzi che sovrastano i quattro pilastri. Un effetto in controluce valorizza il loggiato con lampade fluorescenti compatte con temperatura di colore di 2700° K, quindi con una tonalità di luce più calda. Le campane risaltano grazie a otto proiettori circolari da 70 W istallati sotto ciascuno degli otto archi ed insieme alla zona absidale, ai transetti e alle navate esterne presentano un'illuminazione d'accento.
L'Amministrazione comunale di Orvieto ha sostenuto tale progetto in tutte le sue fasi, preoccupandosi di armonizzare la rilevanza della Cattedrale con il restante contesto urbano. Infatti, la stretta relazione instauratasi sin dal Medioevo tra la maestosità della Cattedrale gotica e le modeste dimensioni di parte degli edifici che si affacciano sulla piazza, verrà esaltata, dalla nuova illuminazione che conserverà tipologia dei corpi illuminanti esistenti omogenei con il resto della città, utilizzando tuttavia sorgenti luminose di ultima generazione.
Inoltre, l'utilizzo di ottiche asimmetriche armonizzerà l'illuminazione funzionale del piano di calpestio della piazza con la luce creata per l'illuminazione della cattedrale. I materiali impiegati in ragione della modernità tecnologica e del corretto posizionamento garantiranno un rilevante risparmio energetico.

Pubblicato il: 13/12/2008

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