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Salomè, un presepe che dà scandalo.

Le considerazioni di Marco Sciarra sulle polemiche nate intorno al suo presepio. Un personaggio emblematico, positivamente, del modo di porsi di fronte alla città. Come intellettuale e come imprenditore.

Cronaca

Marco Sciarra reagisce con una appassionata difesa alla sua edizione 2002 del presepe della Cava.
Sembra che Salomè e la sua incredulità abbiano colpito qualche sensibilità e suscitato polemiche.
Al di là dei giudizi sul fatto specifico e nel rispetto della "sensibiltà" di ognuno, il fatto è che Marco Sciarra rappresenta, nella cultura e nella cultura imprenditoriale della città, un fernomeno anomalo e positivo, che va osservato con grande attenzione. È un punto di riferimento per capire come cultura, fantasia, capacità imprenditoriale possano fondersi e divenire un modo di fare. La giusta risposta, senza lamentazioni, alla dinamicità dell'assetto commerciale del centro storico, che si modifica perché la domanda di beni e servizi "comanda", e, o si risponde o si muore.

Così Sciarra:

«In relazione a quanto pubblicato da alcuni quotidiani cartacei e on-line di ieri e di stamattina, tengo a precisare che la quattordicesima edizione del Presepe nel Pozzo NON è affatto da ritenersi censurabile o destinata ad un pubblico adulto (anche la prestigiosa rivista QuiTouring ha segnalato il presepio che ho allestito come evento fruibile dai bambini, inoltre da sempre i bambini entrano gratis).
La scelta di rappresentare la scena della levatrice incredula che perde la mano per voler verificare la verginità di Maria e che riacquista l'arto pentendosi (episodio tratto dal Protovangelo di Giacomo) non ha affatto lo scopo di suscitare polemiche o provocazioni di sorta, vuole essere semplicemente uno stimolo per guardare in modo diverso un episodio così famoso come la nascita di Gesù. Già negli anni passati ho cercato di ricostruire cosa sarebbe successo se Gesù fosse nato di sabato (giorno sacro per gli Ebrei) o se Maria avesse partorito nelle stalle di un caravanserraglio perché non accettata nelle stanze in quanto impura (dato che era partoriente), o ancora ho sposato la tesi della ricostruzione astrologica della vera data di nascita di Gesù (29 luglio del 7 a.C.); tutto questo senza voler avere la presunzione di mostrare chissà quali verità, ma semplicemente perché credo fermamente che il fascino delle ipotesi a volte sia più stimolante del piacere delle certezze.
Quanto alla mia affermazione "il mio è un presepio per adulti" estrapolata dalla presentazione alla stampa del presepio, vorrei ribadire che la frase significava -come ben precisato durante la presentazione stessa- che ogni mio presepio ha sempre avuto più livelli di lettura, presentando, accanto ad una ricostruzione quanto più realistica possibile, una messe di simboli e significati che forse in questa edizione sono un po' più evidenti del solito; tutto questo per tentare di appagare sia chi viene a vedere il presepio come se fosse una mini-Disneyland popolata da personaggi animati a grandezza naturale, sia chi vuole trovare un messaggio di tipo religioso, sia chi vuole riflettere sugli stimoli che ho lanciato.
Per dovere di cronaca tengo a precisare che l'episodio della levatrice appare anche su altri Vangeli apocrifi, oltre quello di Giacomo, gli stessi vangeli da cui la tradizione ha attinto le figure del bue e dell'asino, i nomi dei magi e i colori della loro pelle, e tanti altri elementi tacitamente avallati anche da Santa Madre Chiesa e divenuti a volte componenti fondamentali dei nostri presepi (i Vangeli Canonici non dicono quanti fossero i magi e tacciono circa bue e asino!!!).
Non capisco come mai la stampa abbia visto tanta oscenità in una mano tagliata e in un lenzuolo macchiato di sangue quando vediamo ben peggio in televisione a tutte le ore, o come mai tanta sessuofobia nel voler tacere dove la levatrice abbia inserito le dita, ammiccando compiaciuti al fatto che fosse mia volontà creare scandalo. Se avessi voluto uno scandalo avrei rappresentato la levatrice nell'atto di inserire le dita e non nel momento del pentimento, quando le mani sono di nuovo spuntate: sarebbe stato scandalo sicuro, basta ricordare cosa successe due anni fa per aver realizzato la Madonna che allattava con un quarto del seno sinistro scoperto»

Pubblicato il: 27/12/2002

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