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A1. Ucciso un bandito con un colpo accidentale

La vittima è Marco Di Prisco, 27 anni, di Napoli. Con predenti, da poco tempo, insieme alla moglie, viveva nella zona di Casalnuovo, piccolo paese dell'hinterland napoletano . Tuttora ricercati gli altri presunti componenti della banda

ORVIETO - È finito in tragedia l'inseguimento di una banda di malviventi da parte della polizia stradale, dopo alcuni furti consumati sui tir in due aree di servizio del tratto autostradale orvietano, Tevere e Giove ovest.  Un colpo, secondo il magistrato, partito accidentalmente dalla pistola di un agente della polstrada di Frosinone ha ucciso un bandito, durante una colluttazione avvenuta nell'area di servizio La Macchia, in territorio di Anagni, giovedì mattina, poco prima delle sette.

La vittima è Marco Di Prisco, 27 anni, di Napoli. Con predenti, da poco tempo, insieme alla moglie, viveva nella zona di Casalnuovo, piccolo paese dell'hinterland napoletano . Tuttora ricercati gli altri presunti componenti della banda. In tre, tutti del Napoletano, sono riusciti a fuggire ai controlli facendo perdere le loro tracce.

È stata la polizia stradale di Orvieto che da tempo indaga sulle rapine ai tir in ambito autostradale, a diramare mercoledì notte intorno alle 4,45, le ricerche di una Lancia K con un faro rotto e un furgone telato di colore rosso a seguiti di tre furti di materiale hi-fi, elettrodomestici, capi di abbigliamento e collettame vario messi a segno nelle due aree di servizio dell'Orvietano.

Gli agenti, circa mezz'ora prima, avevano notato movimenti sospetti nell'area Giove ovest. Ma quando i poliziotti avrebbero cercato di bloccare i banditi questi sarebbero fuggiti. Almeno questa la versione ufficiale.

Due ore più tardi, gli agenti di Frosinone avrebbero notato il furgone telato e la Lancia K, risultata poi rubata, nell'area di servizio, vicino Anagni. Quattro persone a bordo. Gli agenti chiedono i documenti. Uno ne sarebbe stato sprovvisto. All'improvviso però gli uomini fuggono.

"Un agente - ha riferito il capo della procura di Frosinone, Margherita Gerundi - ha esploso un colpo in aria a scopo intimidatorio. Ma come accade spesso, nessuno si è spaventato. Tre sono scappati a piedi nelle campagne circostanti e sono tutt'ora ricercati, uno ha inciampato sul marciapiede vicino all'autogrill ed è caduto in terra". È stato allora che l'agente gli sarebbe saltato addosso e, come ha detto il magistrato, tra i due ci sarebbe stata ''una colluttazione e dalla pistola dell'agente è partito un colpo che ha ferito mortalmente l'uomo al rene".  

A dimostrazione, ha detto il magistrato, che il proiettile "è partito senza dolo è il bossolo che è stato trovato nella sua arma.

Un colpo partito all'improvviso mentre il malvivente e il poliziotto rotolavano sul marciapiede e che non ha avuto la forza di uscire dalla pistola d'ordinanza''. Nel furgone c'era una parte delle refurtiva dei furti avvenuti nell'Orvietano: 900 router, più altro materiale hi-fi ed elettrodomestici per un valore commerciale complessivo tra gli 80 e i 90 mila euro.  

La magistratura, comunque, sta procedendo per uso legittimo delle armi. Al vaglio degli investigatori le riprese delle telecamere a circuito chiuso dell'area di servizio. Non è escluso che la vittima, come gli altri componenti della banda, fossero già noti alla stradale orvietana nell'ambito delle indagini che da tempo sta conducendo sul fenomeno dei furti ai tir.

Pubblicato il: 05/12/2008

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