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Cantine alla Ribalta

L'enogastronomia di qualità tutti i venerdì al Chiostro San Giovanni. Il 1° agosto secondo appuntamento con il gusto e il buon vino

Cronaca

di Redazione

La "Falesco", cantina di Renzo e Riccardo Cotarella, ha inaugurato venerdì 25 luglio la serie delle nove cene previste dal programma di "Cantine alla Ribalta", una manifestazione organizzata dalla "Strada dei Vini Etrusco Romana" e dal "Palazzo del Gusto" di Orvieto in collaborazione con la Società Itinera e l'associazione "Gust'Arte".
L'appuntamento era fissato per le ore 21.00, sulla magnifica terrazza del Chiostro del san Giovanni.
Protagonisti della serata tre superbi vini della Falesco, presentati per l'occasione dal dott. Bianchi, un giovane enologo dell'azienda dei fratelli Cotarella. Accanto a queste eccellenze, si esibivano i piatti preparati dalle "Grotte del Funaro", una rassegna di prodotti tipici dell'Associazione "Gust'Arte".
Il primo ad entrare in scena è stato un classico "Est!, Est!!, Est!!!" di Montefiascone: "Poggio dei Gelsi", un bianco del 2002 composto da Trebbiamo (45%), Roscetto (35%) e Malvasia (20%) caratterizzato da un intenso bouquet (fiori bianchi e varietali assieme ad una prevalente nota di Biancospino). Il "Poggio dei Gelsi" è stato accompagnato da una zuppa di ceci, aromatizzata al rosmarino e condita con l'ottimo olio extra vergine d'oliva del frantoio "Cecci" di Monterubiaglio.
Poi è venuta la volta del "Vitiano", un rosso IGP umbro (Merlot 50%, Cabernet 40% Sangiovese 10%) affinato per tre mesi in barrique Never. Un vino notevole, di colore rubino e dal profumo fruttato con note varietali di Merlot in evidenza. Caratteristica del "Vitiano" - degustato assieme ad una ampia rassegna di formaggi, bruschette e prodotti di norcineria nostrana - è la sensazione di morbidezza, dovuta all'assenza di asperità tannico-acide.
Per concludere la degustazione è stato chiamato un magnifico "Montiano" (100% Merlot), vino di grande pregio e struttura, affinato per 16 mesi in barrique Never e Troncais.

Luca Maroni, uno dei maggiori protagonisti della "critica enologica" italiana, non lesina lodi alla stupenda creatura dei fratelli Cotarella: "Sensazioni: ai vertici dell'opacità la concentrazione della tinta. Colore totalmente nero che annuncia l'eccezionale ricchezza in materia estrattiva colorante del vino in esame. Tannino protagonista della fase visiva e di quella gustativa. Al naso infatti domina una fittissima coltre di frutto e di spezie mentose del rovere. Domina dolce, con densità e intensità olfattive superiori, rivelando l'ottima pulizia esecutiva della trasformazione enologica di un carnosissimo frutto di base. Al palato è vino che porge densità di tatto eccellente, una sensazione di altissima fittezza del tessuto tannico connettivo della polpa: una concentrazione fibrosa. La massima maturità della bacca porge l'alta morbidezza acida di ingresso: dolcezza d'attacco preziosa nel controbilanciare la tannica chiusura del sapore. Un fuoriclasse in consistenza da sviluppare solo in morbida souplesse di gusto".

L'appuntamento si rinnova il prossimo venerdì. Stesso luogo, stessa ora. Vale la pena di non perderlo.

Pubblicato il: 29/07/2003

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