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60 ore perse boccheggiando

Cronaca di un disservizio reiterato. I pendolari orvietani alle prese con i ritardi dei treni e l'aria condizionata che funziona a volte sì, a volte no, a volte no, a volte no

Cronaca

di Redazione

60 ore di ritardo. Non tutte in una volta, intendiamo. Ma se facciamo il conto (per difetto, siamo buoni) del ritardo a cui, quotidianamente, un treno (uno solo) ha abituato i suoi "azionisti" principali (i pendolari) il totale è superiore ai 300 minuti al mese. Prendiamo come esempio un solo treno, quello delle 12:47 che solo i più fortunati ("quelli che sono in vacanza") riescono a prendere per tornare ad Orvieto.
E' un Intercity che viene da Napoli. L'orario di partenza è previsto per le 12:47. L'orario effettivo, quello è tutt'altro che previsto. 10, 15, 20, 35 minuti di ritardo. Queste le cifre che rimbalzano sui tabelloni delle partenze della Stazione Termini. Ieri, ad esempio, il treno è partito alle 13:25 (38 minuti di ritardo, quindi). Se facessimo un calcolo approssimativo allargato all'intero anno potremmo rilevare che, per un solo treno, nei soli giorni feriali, arrotondando (lo ribadiamo) per difetto, i pendolari, perdono 60 ore del loro tempo: due giorni e mezzo. Questo tempo, non potrebbe essere utilizzato diversamente, più proficuamente? Invece di stare ad attendere un treno in ritardo o a scapicollarsi uscendo dall'ufficio per prendere un Intercity che non partirà mai in orario?
Oltre il danno, la beffa. Sul treno delle 12:47, orario in cui la temperatura interna non si scosta dai 45 gradi, più di una carrozza (sempre quelle di seconda classe trattandosi ovviamente di viaggiatori di serie B) è completamente priva di aria condizionata (vedi ieri). Accade un giorno sì e l'altro no (o forse).

"L'inchiesta", abbiamo detto, riguarda solo il treno delle 12:47. Ma non ci risulta che gli Intercity delle altre fasce orarie (14:47, 18:47) siano più puntuali.

Visto e considerato che i pendolari della tratta Orvieto-Roma sono piuttosto numerosi e il costo dell'abbonamento Intercity non è proprio così economico, se proprio non si riesce recuperare completamente sull'orario almeno si aggiustino gli impianti di aria condizionata. I pendolari surriscaldati ringrazierebbero.

Pubblicato il: 29/07/2003

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