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Il nuovo modo per essere disoccupati

Le vecchie liste di collocamento saranno abolite e sostituite da un elenco anagrafico e da una scheda professionale per ognuna delle persone in cerca di lavoro

Cronaca

Le vecchie liste di collocamento saranno abolite e sostituite da un elenco anagrafico e da una scheda professionale per ognuna delle persone in cerca di lavoro. È questa una delle innovazioni contenute negli indirizzi per la riforma dei Servizi per l'impiego, approvati dalla Giunta regionale.

Gli indirizzi della Regione, che giungono in applicazione della normativa nazionale di riforma del vecchio collocamento e sono rivolti alle Province che gestiranno i nuovi Centri per l'impiego, si propongono di snellire le procedure e rinnovare profondamente gli uffici, in un'ottica di servizio volta a favorire l'incontro tra domanda e offerta di lavoro e finalizzato a quella "buona e piena occupazione" indicata nel programma della Giunta regionale e nella legge regionale delle politiche attive del lavoro di recente approvazione.

Elenco anagrafico e scheda professionale saranno costantemente aggiornati. Questa procedura personalizzata sarà corredata da specifici criteri per la definizione, l'accertamento e la verifica dello stato di disoccupazione. Perde la condizione di disoccupato chi non accetti "congrue offerte di lavoro" e chi non risponda alle convocazioni del Centro per l'impiego.

Potranno conservare lo stato di disoccupazione il lavoratore dipendente che svolga attività coordinata e continuativa, o sia socio lavoratore di una cooperativa e abbia un reddito non superiore ai 7mila e 500 euro all'anno, o uno autonomo, possessore di partita IVA, prestatore d'opera occasionale, che non superi il reddito di 4mila e 500 euro l'anno.

Lo stato di disoccupazione si riterrà sospeso, per la durata del rapporto, nel caso di impiego a tempo determinato uguale o inferiore a 8 mesi (4 mesi nel caso di un giovane), anche con reddito superiore a 7mila 500 euro. Sarà inoltre sospeso per 8 mesi (4 per un giovane) in caso di accettazione di una offerta di lavoro non congrua o di un lavoro usurante.

Imprese private o enti pubblici economici che, in base alla nuova legislazione, hanno libertà di assunzione, saranno comunque obbligati a dare comunicazione delle assunzioni ai centri per l'impiego che potranno aggiornare gli elenchi anagrafici e monitorare l'evoluzione del mercato del lavoro. Il medesimo obbligo, a partire dalla data che sarà indicata in un decreto interministeriale di prossima emanazione, varrà per i tirocini di formazione e "per tutte le esperienze lavorative che, nella definizione legale, non costituiscono rapporto di lavoro".

Un capitolo particolare degli indirizzi approvati dalla Giunta riguarda l'avviamento al lavoro dei disabili, i lavoratori in mobilità e quelli extracomunitari. Convenzioni tra Province, enti e amministrazioni locali riguarderanno le modalità per l'avviamento a selezione nelle pubbliche amministrazioni, per il quale sono stati definiti nuovi criteri per la formulazione delle graduatorie.

"Il mercato del lavoro in Umbria - ha affermato Gaia Grossi - registra un alto livello di flessibilità. Precarietà e deregolamentazione selvaggia nei rapporti di lavoro non aggiungerebbero nulla alla competitività del nostro sistema economico e segnerebbero soltanto un regresso di civiltà, quella civiltà che costituisce un valore aggiunto della nostra, piccola, regione. La presenza pubblica nel mercato del lavoro deve rimanere preminente, anche se non soffocante, su quella privata. In questi anni - ha proseguito l'assessore regionale - la nostra Regione ha registrato ottimi risultati nel campo dell'occupazione e si è avvicinata ad un tasso di disoccupazione quasi fisiologico. Mentre ribadiamo l'esigenza di una azione regolatrice del mercato - ha concluso Grossi - abbiamo ben presente l'esigenza di continuare a migliorare e rendere più competitivo il servizio pubblico. A questo obiettivo è finalizzato il documento di indirizzi che abbiamo approvato".

Pubblicato il: 29/07/2003

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