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NOTIZIE CORSIVI

Collettivo 'Il Manifesto'. L'assessore Marino Capoccia ragiona in modo burocratico-repressivo

A proposito di multe e ricorsi

di Collettivo "Il Manifesto"

L'assessore Marino Capoccia ragiona in modo burocratico-repressivo.

Durante il consiglio comunale del 23 ottobre ha detto che era d'accordo che 150 giorni sono troppi per notificare una multa, e, che in futuro sveltiranno le pratiche in modo da essere più efficienti, ma che il Comune di Orvieto sta operando nel rispetto delle leggi vigenti.
 
Si evidenzia meglio questo modo di ragionare con un esempio. Supponiamo che un parlamento dal piglio maschio promulghi una legge che preveda, per talune infrazioni stradali, sanzioni di 50 euro integrate da un cazzotto. Un burocrate di provata fede, che gestisce nel concreto una situazione locale, potrebbe affermare che è sbagliato somministrare cazzotti agli automobilisti ma le leggi si devono applicare.
 
Questo è un approccio prettamente burocratico: il rispetto delle regole al di sopra del senso comune.
Tornando alla realtà: uno Stato che prevede che un'infrazione automobilistica possa essere notificata al conducente anche dopo 5 mesi è evidente che sta tutelando la propria inefficienza, e adopera la burocrazia per danneggiare il cittadino; il quale, con questi tempi, non è nelle condizioni di ricostruire il momento dell'infrazione, e poi non ha avuto la possibilità di non commetterne altre. Cioè è stato vanificato il lato educativo della sanzione, lasciando solo quello punitivo, repressivo.
 
Perciò un Parlamento che al centro promulga, e in periferia il Comune di Orvieto che applica pedissequamente, sono nei fatti due istituzioni Burocratico-Repressive.
 
Per di più l'assessore Capoccia ha dichiarato che in futuro si avranno tempi più brevi ad
Orvieto. Questo vuol dire che l'Amministrazione sta imparando sulla pelle dei cittadini!
EGREGIO ASSESSORE, PRIMA CI SI ATTREZZA, E POI SI AGISCE!
Specialmente quando sono altri a pagare!
Se il periodo massimo per notificare una multa fosse di 15 giorni, e in caso di nuova segnaletica sia previsto l'annullamento delle infrazioni successive finché non viene notificata la prima quale gravissimo danno subirebbe la comunità ed il centro storico di Orvieto?
Il caso orvietano ha qualcosa di peculiare, dato che sono stati moltissimi gli automobilisti a non osservare quei cartelli installati da tempo. Oltre per il fatto che sono prolissi e ostrogoti, cioè irregolari, c'è né un altro di motivo evidente: gli automobilisti hanno ritenuto che chi li aveva apposti non ha autorevolezza a farlo.
 
Sarà stato questo che ha infastidito la psiche degli amministratori?, tanto da costringerli a rispondere energicamente, puntando i piedi come hanno fatto, e dichiarando che la Municipalità non applica deroghe, e che c'è piena sovrapponibilità tra infrazione e sanzione. Gli amministratori orvietani non hanno studiato che quando si sanziona qualcuno nel nome del Popolo, si verifica se applicare la condizionale o le attenuanti, se ridurre la multa ad un terzo (o addirittura se condonare) perché esiste il contesto ambientale nel quale si agisce: sia quando il cittadino non indovina la volontà del legislatore, sia quando crede che le proprie necessità siano prioritarie alle regole comuni.
 
Giorni fa abbiamo appellato il Sindaco come "Podestà".
Ma è lui che RICORRERÀ IN CASSAZIONE per controbattere i ricorsi vinti dagli automobilisti. Egregio Sindaco come ha potuto pensarlo? Per farlo dovrà spendere soldi che sono anche dei contribuenti multati: un cittadino prende una multa, perde poi del tempo per fare ricorso, e poi il Comune spende altri soldi (che sono anche suoi) per tentare di annullare il ricorso che lui aveva vinto.
 Sindaco! Ricorrendo in Cassazione pensa di far credere che la Municipalità stia difendendo la legalità, e non invece che sia per i buchi di bilancio o per nascondere umane fragilità?
 
SINDACO. ASSESSORE.
È ORA PER VOI DI TORNARE ALL'ORTO DI FAMIGLIA!
 
Varchi elettronici: Segnali luminosi di dittature burocratiche.
Alla prossima puntata

Pubblicato il: 28/11/2008

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