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Forum sul turismo. Questi i dati 'freschi' offerti dallo Iat e dal punto informazione

Da dove vengono i turisti che visitano Orvieto, cosa cercano, di che si lamentano

ORVIETO - Una flessione del turismo del 7,94% nell'Orvietano, a fronte di un calo molto meno sensibile a livello regionale (-1,5%), spinge una delle città turistiche per eccellenza dell'Umbria ad interrogarsi. È attorno a questo e a molti altri dati, ma anche attorno a qualche prima analisi dell'esistente che si è riunito ieri pomeriggio ad Orvieto il Forum sul turismo. Per il momento, ci limiteremo ai dati emersi. Non solo quelli delle statistiche regionali che segnano un evidente tracollo, ma anche quelli più parziali, eppure preziosi, che vengono dagli "osservatori" locali. Si è scoperto così che all'info point di piazza Cahen, tra marzo e ottobre, sono passate 37mila persone. Gli italiani sono stati 16500. La regione che visita di più Orvieto è l'Emilia Romagna (2000 turisti) seguita dal vicino Lazio (1800) e da Veneto e Lombardia (1500). Tra le regioni del Sud fa la parte del leone la Campania (1400) i cui turisti arrivano prevalentemente in gruppi. Tra gli stranieri, Orvieto piace soprattutto inglesi (8000, tra canadesi, britannici e statunitensi). La Germania è in testa tra le regioni europee, presenze anche dall'Olanda e spuntano svedesi e danesi, pochi ma con un flusso costante. Nuovi arrivi: da Israele, Corea e India. Cosa cerca il turista? Visite guidate nelle aziende vincole e degustazioni sono la prima richiesta, oltre a informazioni su altre città umbre ed escursioni naturalistiche. Interesse giornaliero per Civita, lago di Bolsena, Pitigliano, Siena. E ancora: feste tradizionali e sagre. Perché Orvieto? Chi sceglie la città del Duomo lo fa perché la considera una tappa artistica e culturale importante, vorrebbe però più eventi nella stagione estiva: piace l'Umbria folk festival. Non piace la sporcizia dei bagni pubblici e la sostituzione del bus navetta piazza Cahen - Duomo con il minibus, contro il quale tuonano giornalmente tour operator e capigruppo. Protesta confermata appieno anche dalle guide turistiche che tengono giornalmente il polso della situazione. Tra le mancanze più gravi segnalate dalle guide: la chiusura all'ora di pranzo dell'ufficio informazioni, la mancata comunicazione dei cambi di tariffe e d'orari dei monumenti, la scarsa cortesia nelle strutture, l'assenza di manutenzione al parcheggio dei pendolari bus, una vigilanza non sufficiente sull'abusivismo. Dalle guide, anche alcune indicazioni: puntare di più sul turismo religioso e rendere accessibili altri monumenti, tra cui il palazzo del Popolo. Vistosa l'assenza degli albergatori all'incontro promosso dall'imprenditore Marco Sciarra.

Pubblicato il: 27/11/2008

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