'Ikhiwa. In Zimbabwe e ritorno'. Un bel libro da leggere e da regalare

Bello il libro di Santina Muzi presentato ad Orvieto sabato scorso e a Bolsena domenica.

"Ikhiwa. In Zimbabwe e ritorno" è un racconto di viaggio, ma con molto di più. C'è dentro Santina Muzi, madre che si rifrange in uno stimolante scambio di e-mail con la figlia Michela, impegnata in

una missione umanitaria in Zimbabwe. Questa è la fase di preparazione del viaggio e il racconto si sviluppa tra Orvieto e Africa. Poi la partenza, la paura del viaggio, le preoccupazioni della novità, della lingua sconosciuta. Insieme al grande desiderio di rivedere la figlia e la curiosità di comprendere dove e con chi vive. L'attenzione di Santina si esprime in un racconto puntuale di ambienti e personaggi, della difficoltà di vivere in quel Paese, per animali e persone. Non piove da mesi, l'acqua non c'è, gli animali muoiono, ma prosperano gli avvoltoi. L'Aids ha contagiato tanti, la gente muore tra l'indifferenza di tutti, per malattia e fame. L'occhio dell'autrice registra con i colori della sua grande umanità, ma senza  pietismo, soltanto con la voglia pressante di fare qualcosa.

Quando torna, insieme al nostro giornale, costruisce una rubrica, "Istruzione è vita".
Da tre anni cerchiamo di raccogliere fondi per aiutare a studiare ragazzi che lei ha "conosciuto" e che hanno una speranza soltanto se potranno crescere e costruire una comunità migliore.
Leggere il suo libro è un passo per sapere, l'altro, quello di aiutarci, verrà da sé.