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Interrogazione sulla classificazione della strada vicinale della 'Padella'

Capoccia risponde, ma Conticelli ribadisce la presunta scorrettezza dell'operazione

Il Consiglio comunale ha trattato la questione della classificazione della strada vicinale della "Padella" sollecitata dalla interrogazione del consigliere Maurizio Conticelli ("Altra Città") il quale ha esordito "poiché non sono ipocrita dico subito che la mia richiesta risale al settembre scorso, risponde all'arroganza dimostrata dalla maggioranza in occasione della convocazione delle sedute consiliari del mese di agosto. Ho voluto solleticare il sindaco su questo tema perché ritengo che la questione lo riguardi". "La questione - ha proseguito - attiene alla delibera di Giunta  n. 135 del 2 settembre 2008, con la quale è stata classificata come strada vicinale ad uso pubblico, la ex strada interpoderale che si innesta sulla strada comunale della Padella in basso, in corrispondenza del vocaboli Mulini di Carcaione ed a quota maggiore in corrispondenza del vocabolo Osteria della Padella, attraversando i vocaboli Casino Basso, Casino e Palombaro".

"Tale viabilità denominata 'strada vicinale della Osteria della Padella' - ha precisato - è lunga circa 1.500 metri ed è stata gravata dell'uso pubblico, pur mantenendo il regime di proprietà privata e senza procedere ai frazionamenti previsti per legge. Una procedura insolita su cui sorgono degli interrogativi, accresciuti dal fatto che lungo la stessa strada, in passato, sono stati collocati da parte del Comune dei punti luce. Si chiede di conoscere, pertanto: 1) i motivi per i quali il Comune avrebbe installato in passato tali punti luce su questa strada allorché non era ancora gravata di uso pubblico; 2) la spesa sostenuta dal Comune per l'illuminazione e i pareri di legittimità per eseguirla; 3) se è vero che esistono da anni richieste inevase per nuovi punti luce nella zona della Padella e San Bartolomeo ed i motivi per cui non sarebbero stati realizzati; 4) le ragioni che hanno portato alla nuova classificazione della strada con particolare riferimento alla presenza o meno di un piano generale comunale che abbia studiato e analizzato le richieste presenti per casi analoghi; 5) la legittimità dell'organo esecutivo e deliberare sull'argomento; 6) i motivi per cui non si è proceduto ad un regolare frazionamento e agli altri atti conseguenti circa la natura della proprietà della nuova strada vicinale; 7) le legittimità circa le procedure seguite nell'ambito delle normative inerenti la viabilità pubblica e, in particolare, quella vicinale ad uso pubblico".

Il vicesindaco e assessore alla Viabilità, Marino Capoccia ha risposto: "rispetto ai diversi quesiti posti dall'interrogante ribadisco quanto segue: 

1) la classificazione della strada da intercomunale (vicinale) a vicinale ad uso pubblico in località la Padella è riconducibile all'interessamento di varie realtà residenziali nonché alla presenza di attività agricole per le quali è riconoscibile l'uso pubblico, oltre a garantire una viabilità alternativa alla strada comunale;

2) la classificazione è avvenuta con atto di Giunta per il solo motivo che tale riconoscimento ha un valore dichiarativo 'juris tantum', efficace per un tempo determinato, al mantenersi dell'uso pubblico, e per il quale non vi è incremento al patrimonio comunale;

3) la classificazione ad uso pubblico di una strada vicinale non comporta la definizione del  frazionamento della superficie stradale, in quanto rimane comunque di proprietà dei frontisti e non acquisita al patrimonio comunale; 

4) la procedura adottata per la classificazione e le declassificazioni delle strade vicinali sono eseguite con atti di Giunta. Si sancisce un'attestazione dell'utilizzo pubblico, che permane fino a quando questa non viene meno. Resta inteso che per il Comune non vi sono impegni di spesa da sostenere in quanto gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria restano a totale carico dei frontisti o aventi diritto. L'unico onere per l'utente è quello della sorveglianza e controllo per regolamentare il corretto utilizzo della struttura, oltre all'intervento forzoso qualora i frontisti siano inadempienti, con rientro delle spese sostenute.

Circa i quesiti sui punti luce, con atti di Giunta dell'aprile e luglio 1999 furono approvati il progetto preliminare e definitivo dei lavori per la realizzazione di impianti di pubblica illuminazione nelle località di Benano, Padella, strada San'Omanno, Case Maggi e svincolo stradale di Orvieto Scalo per un importo complessivo di £. 224.965.000 oltre le somme a disposizione dell'Amministrazione per un totale 250 milioni di vecchie lire. Con determina dirigenziale della fine di agosto 1999 venne approvato il progetto esecutivo con il costo preventivato per i vari interventi così ripartito: Benano (£. 56.580.000), Sant'Omanno (£. 86.759.000), Case Maggi (£. 18.291.000), Svincolo di Orvieto Scalo (£. 21.740.000), Padella (£. 41.586.000), in questa specifica località era prevista l'installazione di 11 punti luce lunga la strada comunale di San Giorgio e località Palombaro. Infine, riguardo a nuovi punti luce,  non risultano istanze inevase, tuttavia eventuali richieste saranno valutate ed inserite nel progetto di completamento degli impianti delle frazioni".

Il consigliere Maurizio Conticelli si è dichiarato "non soddisfatto perché si dice che non ci sono oneri di manutenzione quando si sa che c'è una formula consolidata che mette in capo al Comune l'impegno di uomini e mezzi comunali. Io ribadisco che trattandosi di pratica che interessava il sindaco, quest'ultimo doveva evitare di darvi luogo".

 

 

 

Pubblicato il: 19/11/2008

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