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Ore contate per la crisi della Profer System

Dal consiglio d'amministrazione, saltato la scorsa settimana, dovrebbe uscire in queste ore la schiarita sulla crisi che, da oltre due mesi ormai, tiene col fiato sospeso centocinquanta dipendenti

ORVIETO - Ore contate per la crisi della Profer System. Dal consiglio d'amministrazione, saltato la scorsa settimana, dovrebbe uscire in queste ore la schiarita sulla crisi che, da oltre due mesi ormai, tiene col fiato sospeso centocinquanta dipendenti, tra gli stabilimenti della ditta di prefabbricati in cemento e acciaio di Arezzo e Baschi. Giunti a questo punto della vertenza, tutti ostentano grande prudenza. Tra oggi e domani, tuttavia, è data come molto probabile la presentazione del nuovo piano industriale presso il tribunale di Arezzo da parte della cordata d'imprenditori che dovrebbero scendere in campo per l'affitto del ramo d'azienda. Contemporaneamente, la Profer System avrebbe ormai le carte pronte per chiedere la firma del concordato preventivo. In vista: licenziamenti e casse integrazioni, in attesa della riassunzione parziale del personale da parte della newco che dovrebbe subentrare in affitto. Nessuno però conferma dati e numeri.

Di certo per il momento c'è soltanto la grave condizione in cui versano le maestranze. Il percorso che si delinea, infatti, per i centocinquanta operai - alcuni stanno già cercando lavoro altrove - non è né semplice né veloce. Soprattutto le garanzie non ci sono per tutti. Cosa ancor più grave se si considera che gli operai sono senza stipendio dal mese di agosto.

Tutto è iniziato durante l'estate: i primi scricchiolii. Poi, i primi di ottobre, la società ha messo in ferie forzate la maggior parte del personale, denunciando una grave crisi finanziaria non meglio specificata. Si parla ufficiosamente di un'esposizione debitoria per circa trenta milioni di euro. Una cifra controversa, soprattutto se si considera che la società vanterebbe ancora commesse per circa ottanta milioni. La verità sui conti la diranno, comunque, le carte. 

Nella lista dei creditori ci sono anche molte ditte locali che guardano con preoccupazione alle vicenda. Alcune si sono fatte anche parte attiva nella vertenza, figurando all'interno della cordata che sarebbe in ballo per il subentro. Da più parte - sindacati e forze politiche - l'appello è a far presto, prima di compromettere seriamente la ripresa dell'attività.  Da ultimo, un clima che è diventato pesante: i rapporti tra sindacati e impresa sono diventati, infatti, sempre più tesi nelle ultime settimane per il tergiversare dei vertici dell'azienda di fronte ad impegni e scadenze. Questa, però, dovrebbe essere la settimana decisiva

Pubblicato il: 04/11/2008

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