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Ospedale, lascia Blefari

Sarà primario presso l'ospedale di Prato, nosocomio dove l'affermato urologo toscano era stato già in servizio tra il 1997 e il 2002. Ma continuerà un rapporto di consulenza con l'ospedale orvietano

di Stefania Tomba

ORVIETO - Ospedale, lascia Blefari.

Il dottor Franco Blefari - dal settembre 2002 primario del reparto di Urologia presso l'ospedale Santa Maria della Stella di Orvieto - ha lasciato l'incarico durante i mesi estivi, aggiudicandosi il primariato presso l'ospedale di Prato, nosocomio dove l'affermato urologo toscano era stato già in servizio tra il 1997 e il 2002.

In sei anni, il dottor Blefari ha ammodernato notevolmente un reparto delicato ed importante per la realtà orvietana che conta un'alta percentuale di popolazione anziana. Si ricordi, in particolare, l'introduzione "laser ad holmium" ad alta potenza, una innovativa tecnica chirurgica mini invasiva per la cura dell'ipertrofia prostatica. La tecnica, introdotta ad Orvieto nel 2006, era utilizzata all'epoca soltanto in altre quattro città nel Centro Italia (Foligno, Arezzo, Siena e Roma). Da questa estate il dottor Blefari ha lasciato il nosocomio orvietano, conservando tuttavia una consulenza che gli permette di tornare al Santa Maria della Stella un paio di volte al mese.

"Di fatto non cambia nulla - afferma il direttore sanitario, la dottoressa Rita Valecchi - il dottor Blefari in questi anni ha risposto appieno alla missione propria di un primario, ovvero quella di formare e far crescere le professionalità di un'equipe. Un compito che sta continuando a portare avanti, fornendo il proprio contributo per la casistica più impegnativa". Il posto di primario per il momento resta, comunque, vacante, in attesa delle procedure per la copertura.

È prossimo alla definizione, intanto, l'atteso primariato per la Medicina d'Urgenza e l'attivazione del nuovo reparto di Riabilitazione al quinto piano, che tante polemiche ha suscitato per le difficoltà logistiche che ha innescato la sua realizzazione.

La direzione ospedaliera conferma, d'altro canto, dati in crescita per il Santa Maria della Stella di Orvieto. Si parla di oltre settecento ricoveri in più quest'anno, rispetto allo stesso periodo del 2007. C'è addirittura chi ipotizza una "crisi di crescita" per l'ospedale di Orvieto: sovraffollamento e mancanza di posti. Ne risentono anche le liste di attesa che per la verità, però, ci sono sempre state. Per una visita oculistica, alla data di lunedì, c'era da attendere cinque mesi: primo appuntamento a marzo.

La situazione potrebbe farsi anche più allarmante, se si dovesse concretizzare quella che fino a questo momento è solo una minaccia: ovvero la chiusura dell'ospedale di Acquapendente che farebbe riversare sul bacino orvietano gran parte dell'utenza del nosocomio laziale.   

Pubblicato il: 29/10/2008

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