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Senza Cardinali l'Oasi di Alviano muore

Interrogazione di Alfredo Santi, consigliere regionale PDL. Cardinali è necessario " per attivare con la massima urgenza tutte le iniziative che vadano a scongiurare la morte lenta, ma inesorabile, cui sicuramente andrebbe incontro l'oasi"

foto di copertina

Il consigliere regionale Alfredo Santi (FI-Pdl) ha presentato un'interrogazione alla Giunta regionale per sapere "cosa intende fare per arginare la grave situazione di degrado in cui versa l'Oasi di Alviano". Nell'atto il consigliere interroga la Giunta anche per sapere "se intende contattare il professor Gianni Cardinali, unico e grande conoscitore della situazione, per attivare con la massima urgenza tutte le iniziative che vadano a scongiurare la morte lenta, ma inesorabile, cui sicuramente andrebbe incontro l'oasi".
Santi, che è stato sindaco di Alviano per quasi un trentennio, ricorda che l'Oasi è un'area di grande pregio ambientale, che ha contribuito all'educazione di tanti giovani studenti ed a studi approfonditi di esperti sulla ricca fauna presente. "La stessa Regione - sottolinea - ha consentito il suo sviluppo con forti investimenti, rendendola il fulcro del parco del Tevere, con un ricco centro di documentazione situato all'interno dello splendido castello medievale di Alviano, con la realizzazione di un museo multimediale, curato dal professor Abbondanza, sui capitani di ventura umbri e, in particolare, su Bartolomeo di Alviano. Anima e cervello dell'oasi  - prosegue Santi - è stato da sempre il professor Gianni Cardinali, che come responsabile dell'oasi è stato il suggeritore dei progetti di sviluppo e colui che ha diretto fino a pochi mesi fa i lavori di manutenzione". Le preoccupazioni del consigliere Santi derivano proprio dal fatto che recentemente il professor Cardinali ha deciso di lasciare l'incarico "dopo tantissimi appelli alle istituzioni che sono rimasti inascoltati, perché le esigue risorse non consentivano più una manutenzione decente".
"Da quel momento - prosegue Santi - si sono bloccati interventi urgentissimi da lui suggeriti per far sì che la palude non degradasse, come purtroppo sta invece avvenendo. Lo testimoniano i continui appelli di
studiosi ed appassionati perché sia scongiurata la lenta, ma inesorabile, morte dell'oasi di Alviano, nell'indifferenza delle istituzioni competenti".

Pubblicato il: 14/10/2008

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